Ticino e Grigioni

"Colpito da un pugno alla testa”

L’agente di sicurezza ha ribadito agli inquirenti la sua versione sui fatti di Gordola, ma secondo l’imputato mentirebbe

  • 27 aprile 2017, 20:30
  • Ieri, 05:54
Il luogo della presunta aggressione

Il luogo della presunta aggressione

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“Il giovane si trovava a un metro dal 44enne quando, improvvisamente, gli ha sferrato da dietro un gancio destro alla testa.” Sono le parole dell’addetto alla sicurezza che sabato mattina, alla Rotonda di Gordola, stava accompagnando il 21enne di Biasca all’uscita della discoteca. Ieri (mercoledì) l’uomo ha dunque confermato quanto aveva già dichiarato agli inquirenti in prima battuta.

L’amico della vittima – ricordiamo – parla invece di una spallata, mentre l’imputato (in carcere con l’accusa di omicidio intenzionale) sostiene di non avere nemmeno toccato l'uomo. Il giovane punta l’indice contro l’agente. A suo dire mentirebbe: sia per giustificare il concitato placcaggio avvenuto negli istanti successivi, sia perché i due avrebbero già avuto un alterco in dicembre, sempre all’entrata della Rotonda. “Impossibile – replica l’agente. Si confonde con un altro. In quel periodo ero all’estero.”

Francesco Lepori

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