Di Europa si è parlato anche domenica pomeriggio a Lugano con - ospite del Festival Endorfine - Matteo Renzi, senatore e leader di Italia Viva nonché ex premier italiano. La RSI lo ha intervistato (anche) sul prossimo appuntamento elettorale italiano.
Partiamo dal presente, a due settimane dalle elezioni. Come mai una domenica in Svizzera a cosi poco tempo dal voto?
"Intanto vorrei ricordare a tutti i cittadini che stanno fuori dai confini nazionali che possono partecipare all'elezioni. Credo poi che sia importante avere una visione sempre più globale della politica. Noi oggi siamo in un momento simbolico, l'11 settembre è il giorno in cui ci siamo resi conto che il mondo è interconnesso e ciò che avviene in un remoto angolo dell'Afghanistan ha delle conseguenze ovunque nel pieneta. Dunque impariamo ad avere uno sguardo da cittadini del mondo."
Lei che giudizio dà dell'Europa che sta uscendo da questa crisi?
"È un giudizio come sempre con luci e ombre. Alcune cose l'Europa per la prima volta le ha fatte. Ad esempio, quando l'Europa si trovò nel pieno della crisi finanziaria la reazione fu molto negativa. La reazione di quell'Europa fu l'Austerity e quel tipo di reazione creò ancora più disoccupazione, ancora più problemi. Stavolta l'Europa ha dato segnali interessanti: ad esempio sui vaccini, ad esempio sulla gestione di parte della pandemia. Ma comunque il momento è delicatissimo. Mettendole in fila: Ucraina, Mar cinese, estremismo che rischia di crescere ulteriormente dall'Afghanistan all'Africa, democrazia in difficoltà dagli Stati Uniti al Regno Unito, alla vicina Germania e alla stessa Italia. Sono momenti in cui serve un'Europa che non sia solo l'Europa dei burocrati ma l'Europa dei visionari. Io però in questa Europa credo".
Passiamo alle imminenti elezioni, secondo i sondaggi il vostro polo è in crescita. Perché un elettore moderato dovrebbe votare il terzo polo, sapendo che toglie voti sia a destra che a sinistra?
"Le faccio degli esempi. Se lei avesse votato in passato Forza Italia, avrebbe votato un partito moderato, europeista. Un partito che si riconosce nelle posizioni della famiglia del partito popolare europeo. Oggi la destra non è più guidata dai popolari europei in Italia. La destra in italia è guidata dai sovranisti: Salvini e Meloni. Quindi un elettore moderato, conservatore, democratico cristiano, come fa a riconoscersi nella fiamma della Meloni? Dall'altro lato lei pensi a quelli del PD. Io sono stato segretario del PD, ma quel PD lì era un PD che amava Berlinguer, Tony Blair, Bill Clinton e Obama. Ora il PD ha preso una rotta e una deriva totalmente di sinistra estremista".