Sui posti nelle Commissioni parlamentari in Ticino il Partito socialista ha perso un'altra battaglia. Quella che con ogni probabilità sarà definitiva. Il Tribunale federale (TF) ha infatti giudicato inammissibile il ricorso socialista contro la ripartizione decisa lo scorso 3 maggio dalla maggioranza del Gran Consiglio, dopo non poche polemiche, scontri e divisioni. Una ripartizione che nelle commissioni principali vede 5 posti per il PLR, 4 per il Centro, 3 per la Lega, 2 per PS e UDC e uno per i Verdi.
Per il PS, che ha perso un granconsigliere alle elezioni cantonali dello scorso aprile, tale suddivisione non rappresentava tuttavia la proporzione delle forze presenti nel Legislativo. Tanto più che il PLR, che di seggi ne ha persi 2, mantiene la stessa forza commissionale della scorsa legislatura.
La reazione del PS: "Sentenza pilatesca"
Il partito ha preso atto con delusione della sentenza, definita "pilatesca" in un comunicato firmato sia dai copresidenti Laura Riget e Fabrizio Sirica, che dal capogruppo Ivo Durisch. L'alta corte di Losanna, sostiene il PS, "rinuncia a esprimersi sul merito del calcolo di ripartizione, evitando di fare chiarezza per il futuro".
Il TF, si legge, sottrae in tal modo "l'interpretazione della legge, secondo noi arbitraria, al controllo giudiziario". Per i socialisti si corre quindi "il rischio concreto che situazioni simili si riproporranno anche in futuro". Ad ogni modo il PS preannuncia di voler proporre, attraverso un'iniziativa parlamentare, la creazione di un'istanza cantonale di ricorso "che permetta ad un tribunale cantonale di controllare la legalità di decisioni come queste, come suggerito indirettamente dallo stesso TF".

Posti in commissione, il PS perde un rappresentante
Il Quotidiano 03.05.2023, 19:00