I casi di coronavirus in Ticino sono più che raddoppiati in due giorni: oggi l'Ufficio del medico cantonale ne ha annunciati 39, contro i 17 di ieri, un dato che ci riporta alle cifre di inizio aprile. E questo mentre in Svizzera, ma anche nel resto d'Europa, si assiste ad un aumento dei casi.
Come interpretare quindi questo aumento? Per Enos Bernasconi, responsabile del servizio malattie infettive dell'Ente ospedaliero cantonale, ospite questa mattina a Millevoci su Rete 1, è ancora presto per trarre conclusioni: “È molto difficile leggere le fluttuazioni giornaliere, siamo sempre in una fase in cui vengono testate molte persone con sintomi minimi, così come vengono testati i contatti se hanno sintomi. Bisogna quindi capire se si tratta di una fluttuazione momentanea dovuta a un focolaio che si esaurirà rapidamente o se invece è un trend che si manifesterà nei prossimi giorni e settimane”.
Ai numeri in aumento in Ticino corrispondono anche quelli del Canton Grigioni, passati da 7 a 24, e, più in generale, i numeri nazionali. Anche a sud delle Alpi stiamo già assistendo a quanto già succede un po' ovunque in Europa? "Spero di no, naturalmente non sono veggente, ma si può ancora pensare che nei prossimi giorni torniamo a livelli più bassi, è quindi proprio tutto da scoprire nei prossimi giorni. Io resto realista osservando la situazione giorno per giorno e preparandoci a tutte le evenienze".
Mascherina:"“Con aumento casi possibile introdurre l’obbligo al chiuso"
Per quanto riguarda la mascherina, dopo che sempre oggi Zugo si è aggiunto come decimo cantone a prevedere l’obbligo di utilizzo nei negozi, per Bernasconi anche in Ticino si potrebbe andare in questa direzione: "Sono convinto che in funzione dei numeri, e in presenza di un aumento dei casi, dovremo introdurre nuove misure e quella della mascherina in tutti i luoghi pubblici chiusi è una misura importante che potrà essere introdotta anche da noi", conclude Bernasconi.
Salgono i contagi in Ticino e Grigioni
Telegiornale 07.10.2020, 14:30