Ticino e Grigioni

Covid-19: le ricette dei partiti

Come uscire dalla crisi causata dal coronavirus? Giro d'orizzonte fra i capigruppo in Parlamento

  • 17 aprile 2020, 22:49
  • 22 novembre, 19:32
02:51

CSI del 17.04.20; il servizio di Alessandro Broggini

RSI Info 17.04.2020, 22:49

  • ©Tipress

“Viviamo una crisi all’interno di una crisi più grande, che è quella climatica e ambientale. Ora è l’occasione per affrontarla durante tutti i processi di rilancio”. Sono parole di Nicola Schönenberger, capogruppo dei Verdi in Gran consiglio, e riassumono l’input che il movimento ambientalista intende portare al tavolo di lavoro per il rilancio economico annunciato dal Governo cantonale.

Per il PLR, che ha già presentato due documenti per garantire liquidità ad aziende e indipendenti, si dovrà investire in maniera coraggiosa in innovazione e formazione, dando garanzie per il lungo termine. Nell’immediato, spiega Alessandra Gianella, la parola chiave è turismo. “Sarà quindi fondamentale investire nel territorio e rendere flessibili regole, orari e aperture, per poter sfruttare quello che resta della bella stagione”.

Il turismo è al centro delle attenzioni anche del PPD, insieme a quelle categorie di lavoro - in particolare indipendenti e PMI - per le quali, dice il capogruppo Maurizio Agustoni, gli aiuti sono ridotti, se non inesistenti. “Bisognerà valutare che interventi fare. A titolo di premessa generale io credo che dovremo veramente aprire i cordoni della borsa. Siamo uno dei paesi più ricchi del mondo. Possiamo permettercelo, mentre non possiamo permetterci di lasciare indietro nessuno”.

L'UDC attraverso due mozioni ha chiesto che gli acconti delle imposte di quest'anno siano decurtati del trenta per cento. “Questo ha un doppio obbiettivo”, spiega Sergio Morisoli: ”lasciare soldi nelle tasche dei cittadini e delle imprese affinché li spendano, ma soprattutto compensare quei prezzi che non scenderanno nonostante il coronavirus. Penso alle casse malati, alle assicurazioni…”.

Sono invece sei le mozioni stilate dai socialisti. Il PS si è concentrato su quello che, secondo lui, ancora non è stato affrontato da Confederazione e Cantone, spiega Ivo Dürisch. “Si tratta di dare delle risposte urgenti a famiglie in necessità, senza necessariamente far ricorso all’assistenza. Per esempio sul fronte della cassa malati, con sussidi più ampi. Passando agli indipendenti e alle famiglie che devono comunque andare a lavorare, abbiamo portato misure che vertono ad agevolazioni sugli affitti e alla conciliabilità famiglia e lavoro”. Visto il momento di emergenza questi documenti sono stati trasmessi direttamente al Consiglio di stato.

La Lega dei ticinesi, per ora, non ha ancora ricorso allo strumento dell’atto parlamentare. “Preferiamo avere un contatto diretto con il Consiglio di Stato – spiega Michele Foletti – per proporre le nostre soluzioni con i rappresentanti dell’economia. Sono coordinate con quanto già propone la Confederazioni. Discuteremo settimana prossima quali sono i provvedimenti complementari, che il cantone può mettere in atto, per terminare con la definizione del ruolo che assumeranno i Comuni”.

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