I crediti Covid-19 elargiti alle imprese dalle banche ticinesi, a tasso zero e garantiti quasi completamente dalla Confederazione, hanno raggiunto un miliardo e 100 milioni di franchi. I dati ufficiali non sono ancora però stati pubblicati dalla SECO.
Gli accertamenti per una misura di emergenza che serve a garantire liquidità alle aziende colpite dalla pandemia sono stati rafforzati, ma qualcuno che cerca di approfittarne c’è sempre.
“I controlli permettono di verificare l’utilizzo fraudolento della liquidità ottenuta oppure imprese che hanno dichiarato dei dati non corretti e quindi a livello svizzero c’è un controllo interbancario e anche intercantonale”, afferma Franci Citterio, direttore dell’Associazione bancaria ticinese.
Alcuni istituti hanno inoltre previsto dei controlli a campione anche dopo l’erogazione dei prestiti per evitare un uso improprio di questi fondi. "Si può cercare di fare i furbi, ma non rispettare le regole rientra nel penale", ricorda Fabrizio Cieslakiewicz, presidente della Direzione generale di Banca Stato.