Mentre in Ticino a fine ottobre si parlava di come promuovere le criptovalute con il forum di Lugano Plan B, a Zugo 250 esperti discutevano in un simposio di come portare avanti la lotta alle organizzazioni criminali e terroristiche che, sempre più spesso, usano monete digitali per nascondere i loro flussi di denaro.
“Abbiamo fatto grande esperienza nella lotta ai reati finanziari e al riciclaggio sul mercato tradizionale. Siamo invece indietro rispetto ai criminali nel settore delle criptovalute”, afferma Christoph Gnägi, portavoce della Polizia federale (FedPol).
In Svizzera segnalazioni quotidiane di sospetto riciclaggio, il 10% riguarda le criptovalute
Anche la Svizzera non è risparmiata dal fenomeno dato che è tra i leader globali in materia di criptovalute. “La crypto valley di Zugo è nota a livello globale” e anche Lugano è una piazza che sta prendendo piede, spiega Gnägi. In ogni caso, rende attenti il portavoce, le monete digitali vengono utilizzate ovunque per scopi criminali.
Le segnalazioni di operazioni sospette in Svizzera sono passate da “una manciata” del 2018 all’essere ora quotidiane, ha fatto sapere l’Ufficio di comunicazione in materia di riciclaggio di denaro (MROS). Almeno il 10% delle segnalazioni di possibili casi di riciclaggio o finanziamento del terrorismo riguardano, in Svizzera, le criptovalute. Inoltre, a essere esplosi sono anche gli intermediari finanziari. Nel 2018 erano meno di 10 in Svizzera. Oggi sono almeno 200.
Si punta alla cooperazione internazionale
Intermediari finanziari che sono fondamentali nella lotta alla criminalità, indica Gnägi, in un’ottica anche di cooperazione internazionale. “La Svizzera ha integrato questa cooperazione internazionale nel proprio quadro giuridico e si orienta in particolare agli standard del GAFI, il Gruppo di azione finanziaria internazionale”.
Tether sotto inchiesta negli USA
Proprio in tema di internazionalità, Tether, l’azienda di criptovalute fondatrice di Lugano Plan B sarebbe nuovamente sotto inchiesta negli Stati Uniti. Secondo il Wall Street Journal, le autorità statunitensi starebbero indagando l’utilizzo di Tether per operazioni legate al traffico di droga, al terrorismo e ai ciberattacchi. Accuse che l’amministratore delegato dell’azienda, Paolo Ardoino, ha negato.
Il Plan B è un'iniziativa promossa da Città di Lugano e Tether per favorire l'uso dei bitcoin