Ticino e Grigioni

"Cure intense, ora i letti sono 105"

Il professor Paolo Ferrari, responsabile area medica EOC, fotografa la situazione e la "geografia" della sanità ticinese

  • 23 marzo 2020, 11:54
  • 8 febbraio, 10:39
Ospedale di Locarno e Clinica Moncucco centri di riferimento Covid-19

Ospedale di Locarno e Clinica Moncucco centri di riferimento Covid-19

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Di: Modem/M. Ang. 

Continuano a crescere, in Ticino, i casi di persone infettate dal coronavirus e il numero delle vittime: al momento le persone positive sono 1'165 e i morti 48. Gli ospedali ticinesi, per far fronte all'emergenza, hanno attualmente a disposizione, per la terapia intensiva, 105 posti letto. La RSI ha intervistato in merito il professor Paolo Ferrari, responsabile area medica dell'Ente ospedaliero cantonale (EOC):

"Oltre all'Ente ospedaliero, come attore nella lotta all'epidemia, c'è anche la Clinica luganese. I letti di cure intense che l'EOC ha a disposizione sono 75 (anche contando i letti che ha messo a disposizione il Cardiocentro), con i 30 letti della Clinica luganese siamo a 105 letti per pazienti covid", sottolinea Ferrari.

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"A questi vanno aggiunti i letti di cure intense che manteniamo per garantire le cure di emergenza ai pazienti che si presenteranno con condizioni gravi, ma che non sono affetti da covid, e che quindi necessiteranno di essere curati in continuazione al Civico di Lugano".

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Riassumendo, quindi, la situazione attuale vede: Locarno e Clinica Luganese Moncucco come ospedali dedicati esclusivamente ai pazienti affetti da coronavirus; Civico di Lugano con le cure intense per chi non è colpito dal covid; Cardiocentro con alcuni posti intensivi per chi deve affrontare emergenze, ma è anche colpito dal coronavirus. A Bellinzona, invece, ci si concentra piuttosto sulla pediatria e la maternità. E l'Ospedale Italiano a Lugano?

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"L'italiano è diventato una struttura covid post-acuta", spiega Ferrari. "I pazienti che vengono ricoverati a Locarno ben presto rischiano di riempire tutti i letti di cui abbiamo bisogno. Sappiamo dai dati che ci provengono dalla Cina, e in parte anche dall'Italia, che le giornate di cura di questi pazienti possono essere molto lunghe, ma la fase acuta, dopo una decina di giorni, può essere considerata superata e i pazienti che hanno bisogno ancora di cure acute saranno trasferiti all'Ospedale italiano, che potrà anche accogliere pazienti dalla Moncucco nella fase post-acuta; qui stiamo aumentando la capacità al 110 letti per questi pazienti covid post acuti".

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