Punto finale. Dopo un anno e mezzo e 18 puntate, compresa questa, la serie RSI Info #lameteospiegata in collaborazione con MeteoSvizzera si congeda, e lo fa con una puntata speciale che, come già per il primo anno di vita, ci porta con un videoreportage a meglio conoscere la professione di meteorologo e chi questo lavoro lo ha scelto.
Una serie che sull’arco di 18 mesi ci ha portato a scoprire i più disparati temi e concetti meteorologici, dal locale al globale: dal favonio localizzato in una singola vallata sudalpina alla circolazione atmosferica globale, spingendoci fin anche in orbita per conoscere la rete di satelliti meteorologici. Per dirla con le parole del nostro moderno Virgilio Luca Nisi, che puntata dopo puntata ci ha accompagnato a spasso per l’atmosfera, “una prima nel suo genere, che ha permesso di approfondire e rendere comprensibili tematiche che per noi come esperti sono spesso semplici, compresa la terminologia, ma che per il pubblico sono spesso difficili”.
Luca Nisi alla postazione dell'assistente meteorologo
Visto che lui ormai lo conosciamo bene, in questa ultima puntata con Luca Nisi abbiamo approfondito il ruolo dell’assistente previsore, che si occupa del contatto con l’esterno, via social e altri strumenti, ma anche di altri compiti, come gli importanti rapporti di maltempo, redatti dopo eventi di grado 3.
Regula Keller è appassionata di natura fin da quando è bambina, la scelta della meteorologia è quindi stata... naturale!
Durante la nsotra visita, in sala previsione ci attendeva però anche una sorpresa: la presenza di Regula Keller, una giovane meteorologa impiegata nella sede di Zurigo di Meteoschweiz. “Sono qui a trovare i colleghi di Locarno-Monti – ci dice –, da una parte per portare avanti il lavoro che facciamo insieme tra Zurigo, Ginevra e Locarno, dall’altra anche per conoscerci meglio e capire i rispettivi punti di forza, ma anche cosa facciamo allo stesso modo e cosa no… così poi la collaborazione migliora!”.
Luca Panziera in azione con il suo kayak, una passione che si alimenta vicendevolmente con la meteorologia
La visita ci permette anche di conoscere l’ultimo meteorologo di Locarno-Monti che ancora non aveva preso parte a #lameteospiegata, Luca Panziera. “Sono previsore da 5 anni e la passione per la meteorologia ce l’avevo fin da piccolo, guardando fuori dalla finestra soprattutto in caso di forti nevicate invernali, ma non solo, diciamo tutti gli eventi un po’ estremi come forti precipitazioni, grandinate,… insomma una passione che nasce dagli estremi invernali”. Insieme a Luca, appassionato canoista, abbiamo scoperto qualcosa in più anche sulla rete di stazioni di Meteosvizzera di cui si occupa, insieme al responsabile Nicola Gobbi.
Luca azione 'artificialmente' un pluviometro, parte dell'estesa rete automatica di misurazioni di MeteoSvizzera
Ringraziando di cuore i tanti e appassionati lettori della serie, #lameteospiegata – con un velo di tristezza, ma anche con soddisfazione per i risultati raggiunti – si congeda… Un addio? “Chissà, forse è un arrivederci, non tanto per parlare di meteorologia, ma magari di clima e climatologia” conclude sibillino Luca Nisi.
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Il 2023, l’anno della grandine: una breve retrospettiva meteorologica
Vista la visita dicembrina a MeteoSvizzera, non si poteva non cogliere l’occasione per fare – con il nostro immancabile Luca Nisi – anche una breve retrospettiva meteo-climatica sul 2023: “Anno che con buona probabilità sarà il secondo più caldo dall’inizio delle misurazioni, subito dopo il 2022 che mantiene il suo primato. A differenza del 2022, quest’anno è stato però decisamente più agitato a livello di eventi meteorologici anche intensi”.
Un 2023 che si è comunque aperto all’insegna della siccità, con “una coda di quello che abbiamo avuto per tutto il 2022 e parte del 2021. La situazione è poi cambiata a partire dalla primavera, con l’arrivo dei primi temporali che hanno finalmente portato l’acqua, ma non solo… Penso infatti che la tematica meteorologica principale del 2023 resterà la grandine. E non solo nella memoria dei locarnesi – che la sera del 25 agosto hanno vissuto la violenta grandinata con chicchi fino a 7 centimetri di diametro, qualcosa di davvero eccezionale per la regione –, ma anche per i numerosi temporali iniziati già nel corso del mese di maggio, e in molti anche in questo caso ricordano probabilmente la grandindata e i danni sulla Swissminiatur a Melide”.
Durante l’estate i temporali sono stati poi alternati a fasi canicolari: “All’inizio – nel mese di luglio – piuttosto brevi, poi però ne è arrivata una da record: la più intensa e tardiva dall’inizio delle misure che si è conclusa con una violenta fase di temporali grandinigeni e precipitazioni importanti, da record nella zona di Biasca e nella Bassa Valle di Blenio. Intorno al 20 ottobre c’è c’è poi stato ancora un evento di forti precipitazioni accompagnate da un forte vento di scirocco con raffiche da record sempre nella zona di Biasca. Vedremo ora se l’inverno farà l’inverno…” conclude Luca Nisi.
Danni da grandine sulla strumentazione di Locarno-Monti
Meteo notte
Meteo 28.12.2023, 23:10