La riduzione dei giudici supplenti decisa martedì dal Gran Consiglio ha suscitato delusione a Palazzo di giustizia. A cominciare da quella del presidente del Tribunale d'appello Matteo Cassina che la considera "una scelta affrettata e inutilmente estrema", come affermato alle Cronache della Svizzera italiana. Lui stesso, in un recente passato, aveva chiesto di ripensare la figura del giudice supplente come attualmente concepita. "Ma da qui ad arrivare a fare pressoché tabula rasa, non lo capisco e non lo condivido".
Perdita di competenze e esperienza
Le ripercussioni per il Tribunale d'appello non saranno indifferenti poiché, al di fuori dell'ambito penale, si perderanno colleghi d'esperienza e con specifiche competenze, rileva Matteo Cassina. Ma non solo. Mancando dei magistrati, vi saranno meno forze da dedicare ai procedimenti. "Quella del giudice supplente non è una carica onorifica. Si tratta di giuristi chiamati a fornire un lavoro concreto e misurabile" sottolinea il presidente che non crede nella possibilità di supplire alla mancanza facendo capo a dei nuovi vicecancellieri.
Bisogna agire entro fine maggio
Attualmente i giudici supplenti (eletti tra gli avvocati attivi in Ticino) sono 27, come previsto dalla legge in vigore. Tranne che per l'ambito penale, la loro figura è destinata ad essere abolita. Il loro mandato scade a fine maggio. I concorso per il mandato decennale si è chiuso e in 22 hanno deciso di ripresentarsi alla carica.
Norman Gobbi condivide la preoccupazione
Cosa succederà? Formulare una proposta operativa per dar seguito alla volontà del Parlamento tocca al Governo. Ma gli interrogativi su come procedere concretamente non mancano, come evidenzia Norman Gobbi che in aula ha difeso il mantenimento dei giudici supplenti e condivide le preoccupazioni del presidente del Tribunale d'appello.
Rinvio di 5-10 anni?
Alcune ipotesi per dare concretezza alla volontà del Gran Consiglio senza causare contraccolpi all'attività della giustizia sono già allo studio del Dipartimento delle istituzioni, dove si agisce sapendo che sarà impossibile modificare la legge nel giro di quattro mesi. "Una delle varianti potrebbe essere di procedere unicamente alla nomina per l'ambito penale", spiega il consigliere di Stato senza nascondere il rischio che tale modo di procedere lascerebbe sguarnito l'ambito civile. Ma ci sarebbe anche un'altra possibilità. "A mio modo di vedere, se il Parlamento vuole tener fede anche al suo ruolo, dovrà valutare anche di nominare tutti i giudici supplenti e semmai rinviare, da qui a 5-10 anni, la revisione dell'articolo".
Diem/CSI
Dalla radio
Contenuto audio
CSI 18.00 del 28.01.18: le considerazioni del giudice Matteo Cassina al microfono di Romina Lara
RSI Info 28.01.2018, 21:39
CSI 18.00 del 28.01.18: la reazione del consigliere di Stato Norman Gobbi al microfono di Giorgia Roggiani
RSI Info 28.01.2018, 21:40