Introdurre un freno alla crescita dei dipendenti cantonali. È lo “stop” che chiede l’iniziativa popolare presentata mercoledì a Lugano da un comitato interpartitico con rappresentanti di UDC, Lega, PLR, Il Centro, assieme a Camera di Commercio (CC-TI) e AITI.
“Squilibrio finanziario, crescita della spesa, debito pubblico eccessivo: l’ennesima conferma di questi aspetti è arrivata la scorsa settimana con la presentazione del Preventivo 2025 del Canton Ticino“, affermano i promotori, secondo i quali “non ci si è mai concentrati davvero sulla spesa”. Attendere una revisione dei compiti, secondo gli iniziativisti, “è improduttivo, perché passeranno anni senza raggiungere l’obiettivo”.
Lo scopo, proseguono, è quello di “limitare lo sperpero di risorse pubbliche frenando la crescita del personale dell’Amministrazione cantonale”. Si basano sullo studio “Analyse comparative de la structure des dépenses du Canton du Tessin”, dell’IDHEAP (Istituto degli alti studi sulla pubblica amministrazione dell’Università di Losanna), dove viene evidenziato come “il costo dell’amministrazione ticinese è del 33% superiore rispetto alla media degli altri Cantoni”.
Da qui l’iniziativa popolare che, tramite una modifica della legislazione cantonale, vuole fissare un “tetto massimo del numero di dipendenti dell’amministrazione cantonale (esclusi i docenti e il personale di cura dell’Organizzazione sociopsichiatrica cantonale)“. Un tetto che “non dovrà superare l’1,3% della popolazione ticinese”. In questo modo, “si prevede una riduzione del 10% del personale indicato entro 5 anni, dando dunque il tempo al Consiglio di Stato di trovare le giuste misure per raggiungerla”, concludono i promotori.
L'iniziativa popolare per una riduzione del personale statale
SEIDISERA 02.10.2024, 18:45
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Il Quotidiano 25.09.2024, 19:00