È stato firmato l’atto d’accusa per la morte dell’operaio italiano che l’8 gennaio 2021 morì sul cantiere dell’ex Hotel Du Lac di Paradiso. Il 54enne rimase travolto da un telaio di legno che era stato gettato dal sesto piano attraverso il vano dell’ascensore.
Tre le persone rinviate a giudizio dal procuratore pubblico Moreno Capella: il collega che buttò l’infisso, il capocantiere e il tecnico responsabile delle misure di sicurezza. Alle Assise Correzionali dovranno rispondere di omicidio colposo e di violazione delle regole dell’arte edilizia.
Operaio deceduto all'ex Du Lac, rinviati a giudizio per omicidio colposo
Il Quotidiano 12.11.2024, 19:00
Secondo Capella l’uomo che si liberò del materiale non si attenne in maniera scrupolosa a quanto stabilito. Prima di procedere con il lancio, per il quale aveva ricevuto il “via libera” dalla vittima, si intrattenne brevemente con un altro operaio. Nel frattempo il 54enne si sporse con la testa all’interno del vano per assicurarsi di essere stato sentito. E proprio in quel momento il telaio gli rovinò addosso.
Alla sbarra – come detto – compariranno pure altri due imputati. Nella loro posizione di garanti, avrebbero omesso una serie di misure: la designazione precisa dei ruoli, un’istruzione adeguata, la debita sorveglianza sull’attuazione della procedura, gli accorgimenti tecnici per una comunicazione chiara, la creazione di una zona di sicurezza all’entrata del vano.
Tutti e tre gli italiani, d’età compresa tra i 49 e i 57 anni, respingono però ogni addebito. Due di loro hanno anche prodotto una perizia di parte che li scagionerebbe dai reati ipotizzati.