Il primo appuntamento di protesta nel settore dell'edilizia si è svolto lunedì a Bellinzona. Folta la partecipazione, tanto che i sindacati parlano di oltre 3'000 persone presenti. La risoluzione sindacale è poi stata approvata unanimemente dai presenti con un applauso. All'inizio dell'incontro è stato rispettato un minuto di silenzio in memoria di tutte le vittime dei cantieri.
La protesta si è trasferita nelle strade della capitale ticinese
FC/RSI 15.10.2018, 15:49
L'arrivo in Piazza Governo davanti a Palazzo delle Orsoline
BW/RSI 15.10.2018, 15:55
La manifestazione vista dall'alto
RSI 15.10.2018, 16:30
Nel settore dell’edilizia il contratto nazionale mantello scade a fine anno. Le trattative per il suo rinnovo sono a un punto morto e promettono di sfociare in un nuovo “autunno caldo”. Da una parte c’è la volontà dei sindacati di mantenere il prepensionamento a 60 anni. Dall’altra quella del padronato di strappare concessioni in materia di flessibilità del lavoro (e dei salari…).
3'000 persone, secondo i sindacati
È stato osservato 1 minuto di silenzio per ricordare le vittime dei cantieri
Non sono quindi stati sufficienti diciassette incontri e relative trattative tra padronato del settore edile e sindacati per definire un accordo sul nuovo contratto nazionale mantello per la categoria. Il fallimento delle trattative avrà ripercussioni dirette quanto quasi immediate sui cantieri, tanto che oggi si è svolta, come detto, la prima mobilitazione generale. Martedì sarà la volta di Ginevra.
Per strada a Bellinzona
Quot/BW/Swing