Come ormai noto dovranno pagare per avere il certificato Covid, a partire dal 1° ottobre, le persone con più di 16 anni che non sono vaccinate o guarite dalla patologia. Faranno eccezione solo coloro che non possono farsi vaccinare per ragioni mediche. Motivazioni, tuttavia, che possono essere addotte solo per un numero limitato di casi.
"L'unica controindicazione alla vaccinazione, al giorno d'oggi, è un'allergia severa al vaccino o a uno di questi componenti. E per allergie severe si intendono shock anafilattici o reazioni sistemiche", spiega il portavoce dell'Ordine ticinese dei farmacisti Federico Tamò, precisando che non emergono controindicazioni né per i soggetti immunodepressi, né per le donne incinte o che allattano. "Anche qui tutti i dati che si sono raccolti nelle ultime settimane e negli ultimi mesi mostrano un profilo di sicurezza molto buono di questi vaccini, sia per la madre che per il bambino", osserva Tamò, rammentando inoltre che le donne incinte rientrano nelle categorie a rischio. Per loro quindi "contrarre il Covid è molto più rischioso, rispetto ad una persona in buona salute senza uno stato di gravidanza".
Anche le donne incinte dovranno quindi pagare per ottenere il certificato. Ma va pur detto che fino a poco tempo fa le indicazioni erano differenti. Non sono quindi comprensibili i timori che le donne incinte possono manifestare circa la vaccinazione? "È sicuramente comprensibile", risponde il direttore della Divisione della salute pubblica Paolo Bianchi, aggiungendo però che "le raccomandazioni di vaccinazione cambiano e sono cambiate per le donne incinte come per altre categorie. E cambiano in funzione dell'acquisizione di esperienza, di competenza, di verifica coi grandi numeri di persone vaccinate" sul fatto che anche in quelle categorie che non figurano reazioni avverse particolari. "Quindi è un'evoluzione positiva, partendo da un principio di prudenza", conclude Bianchi.
Gli allergici ai vaccini avranno i test gratis
Telegiornale 15.09.2021, 22:00