Ci sono degli sviluppi sull'inchiesta aperta nei confronti di alcuni manifestanti che lo scorso 29 dicembre avevano rioccupato l'ex Macello di Lugano. La procuratrice pubblica Marisa Alfier, che coordina l'inchiesta, ha deciso di sentire in audizione come persona informata sui fatti il vicesindaco di Lugano Roberto Badaracco. L'informazione ci è stata confermata dallo stesso municipale; il ministero pubblico invece non rilascia dichiarazioni perché l'inchiesta è ancora alle fasi preliminari.
Il 30 dicembre - dopo una rioccupazione di diverse ore dell'ex Macello da parte di alcuni manifestanti - la polizia cantonale aveva comunicato di aver fermato (e poi rilasciato) 11 persone. Il reato principale ipotizzabile nei loro confronti era la violazione di domicilio. La denuncia era stata inoltrata dallo stesso Municipio. Quella notte però il vicesindaco Badaracco aveva aperto un dialogo con gli occupanti via telefono e sms, fornendo anche qualche rassicurazione in merito a un non intervento delle forze di polizia. È ipotizzabile dunque che la procura voglia capire meglio i contenuti di questo scambio prima di proseguire con l'audizione dei manifestanti accusati di aver occupato abusivamente la proprietà comunale.
Roberto Badaracco
Manifestanti si avvalgono della facoltà di non rispondere
La parte di manifestanti già sentita dalla procura si è tra l'altro avvalsa della facoltà di non rispondere. Ce lo hanno riferito i loro legali che abbiamo interpellato. Spetterà dunque al vicesindaco raccontare la sua versione su come è andata quella notte. Si vedrà se il dialogo aperto dal municipale potrà in qualche modo influenzare la posizione degli imputati. L'inchiesta è coordinata dalla procuratrice pubblica Marisa Alfier.
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