Ticino e Grigioni

Frontalieri uniti contro la nuova tassa

“Il contributo per la salute” voluto da Roma è incostituzionale, ne sono convinte sigle sindacali svizzere e italiane che si sono riunite in assemblea a Varese

  • 16 febbraio, 19:46
  • 16 febbraio, 20:02
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Contro la nuova tassa per vecchi frontalieri

Il Quotidiano 16.02.2025, 19:00

Di: Quotidiano/SEIDISERA/pon 

Partorito dal Governo italiano quando il nuovo accordo fra Svizzera e Italia sulla fiscalità dei frontalieri siglato nel 2023 era ancora fresco fresco, il contributo per salute da prelevare sui lavori italiani che sono impiegati nella Confederazione sta unendo sindacati e amministratori comunali, al di là degli steccati partitici, come dimostra l’assemblea di sabato a Varese. Erano presenti sigle sindacali, tre italiane e altrettante svizzere, oltre a sindaci e assessori, per contestare quella che viene ritenuta una tassa vera e propria e in quanto tale contraria all’intesa bilaterale. La risoluzione votata dai presenti chiede la cancellazione pura e semplice del balzello.

Il contributo finanziario previsto dalla legge finanziaria del 2024, che viene chiesto solo ai vecchi frontalieri (la stragrande maggioranza in Ticino, circa 65’000), è volto ad aumentare i salari di medici e infermieri e frenare così le partenze verso la Svizzera dove le paghe sono più alte. “È una violazione palese dei trattati internazionali”, commenta Giuseppe Augurusa della CGIL, “perché si reintroduce di fatto la doppia imposizione”.

Sono esenti i nuovi frontalieri, che a dispetto dall’accordo che li svantaggia fiscalmente rispetto agli altri, sono ormai qualche migliaio. “L’intesa ha un po’ frenato l’afflusso, soprattutto dei più qualificati che hanno alternative in Italia, ma non ha cancellato il fenomeno”, spiega Andrea Puglia dell’OCST.

L’importo può essere calcolato con i dati fiscali che però i Cantoni svizzeri non possono fornire perché l’accordo non lo permette. Roma ha optato quindi per un’autocertificazione che né i lavoratori interessati né le Regioni sanno come applicare.

“Se Governo e Regione Lombardia dovessero tradurre questa norma e renderla applicabile”, spiega Marco Contessa della CISL, la via seguita sarà quella dei tribunali, per dimostrare l’incostituzionalità del provvedimento. Prima però ci si siederà attorno a un tavolo con i tecnici - non i politici - dei ministeri interessati.

Il testo della risoluzione ricorda che i l’Italia continua a incassare il 40% delle tasse dei vecchi frontalieri e non può quindi chiedere un ulteriore 3-6% del reddito netto per un’assistenza sanitaria “che hanno già pagato”, ma guarda anche ad altre decisioni del Governo, come il mancato adeguamento della Naspi, il contributo di disoccupazione, ottenuto per legge ma mai applicato.

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