I boschi e i funghi ticinesi sono già protetti a sufficienza. Ne è convinto il Parlamento cantonale, che, non per la prima volta, ha rigettato il principio di imporre, a chi viene dall’estero, una tassa sulla raccolta di miceti. La mozione presentata a tal fine un anno fa da Piero Marchesi a nome dell’UDC è stata bocciata con 44 voti contrari, 25 a sostegno e 5 astensioni.
Un balzello a carico dei "fungiatt" stranieri, ha detto Carlo Lepori (PS) a nome della maggioranza della Commissione Costituzione e leggi, rappresenterebbe un atto discriminatorio in particolare verso gli italiani, reale bersaglio delle limitazioni proposte. Non è così secondo Lara Filippini (UDC), secondo la quale si sarebbe trattato solo di tutelare il bosco nostrano e le sue specie, come fanno diverse comunità italiane in cui da tempo vengono rilasciati permessi a pagamento ai "fungiatt".
Accantonata la tessera per cercatori di funghi, che nel 2015 il Governo avrebbe voluto introdurre con limitazioni per gli stranieri, adesso è la tassa a subire la stessa sorte. La legge in vigore disciplina il quantitativo massimo di raccolta quotidiana (3 chili di funghi a persona) e impone restrizioni come il divieto di raccolta notturna.