Domani, lunedì, si torna a scuola e per almeno due settimane la mascherina sarà ancora obbligatoria alle medie e nelle scuole superiori. Dal 13 settembre diverrà facoltativa a patto di sottoscrivere un'autocertificazione vaccinale o di guarigione dal Covid-19. Si avverte tuttavia il bisogno di tornare a fare lezioni in piena normalità per alunni e docenti. A sottolinearlo in particolare gli insegnanti di educazione fisica, come riferito ai microfoni della RSI da Mosé Canepa, copresidente della Società ticinese dei docenti di Educazione fisica.
L'insegnante ricorda quanto questa materia sia stata toccata dal provvedimento della mascherina nell'ultimo anno, spiega l'utilità di guardare il volto in attività di contatto, relazionali, di carpire le emozioni notando anche se lo studente ha delle difficoltà o bisogno di aiuto. Non solo. La mascherina non permette giochi ed esercizi intensi che vanno a provocare maggiore respirazione, l'aumento del battito cardiaco con la conseguenza che le lezioni rischiano di diventare "piatte", poco stimolanti e con i ragazzi che subiscono conseguenze anche da un certo tipo di "inattività" fisica.
L'auspicio è che le settimane verdi e quelle bianche, spesso curate proprio dai docenti di educazione fisica, che danno anche il giusto ritmo all'anno scolastico, si possano fare senza problemi. "Molte scuole - dice Canepa - le stanno già preparando, c'è voglia di questo da parte di allievi e docenti".