La situazione sul fronte pandemico in Ticino sta peggiorando, la variante Omicron si diffonde e la pressione sugli ospedali cresce. Il quadro è simile a quello di un anno fa, quando la preoccupazione era legata alla seconda ondata legata alla Delta. Ora si è alla quinta e l'evoluzione è analoga. I vaccini hanno evitato numerose ospedalizzazioni e diversi decessi, ma ci vuole massima attenzione. Lo ha sottolineato lunedì mattina in conferenza stampa il medico cantonale Giorgio Merlani che ha esortato la popolazione ad adottare un atteggiamento di grande prudenza durante il periodo delle feste natalizie.
Le misure preventive
Durante il weekend a causa del Covid-19 sono morte 5 persone. In 72 ore sono stati registrati 667 contagi. Una cifra record e del 39% superiore a una settimana fa. Cresce anche il numero dei pazienti ricoverati in ospedale: venerdì erano 95, ora sono 107, come a inizio febbraio. In progressione anche i casi più gravi. In tre giorni il numero dei degenti in cure intensive è passato da 16 a 19.
A rendere ancor più delicato il quadro vi è la diffusione della variante Omicron che, ha sottolineato Giorgio Merlani, non è meno grave, ma si propaga con grande velocità. Attualmente potrebbe essere legata al 40% dei contagi. Dopo il caso emerso al derby alla Gottardo Arena circa il 10% dei presenti in curva si sono sottoposti la tampone. Venerdì sono emersi 12 positivi, 9 dei quali erano certamente casi di Omicron, e altri contagi sono stati confermati sabato.
Il Ticino, nonostante il forte aumento dei contagi, attualmente è messo meglio di altri cantoni. In terapia intensiva domenica sera c'erano 20 ricoverati per Covid-19 (6 vaccinati, 14 no, con un età mediana oltre i 75 anni), ma ci si sta preparando al probabilmente peggioramento della situazione, destinando un maggior numero di sanitari ai reparti che potrebbero essere chiamati a dover gestire altri pazienti. Dopo la chiusura del pronto soccorso dell’Ospedale Italiano di Lugano, da lunedì sera non sarà più attivo neanche il centro di primo soccorso di Faido. "Oltre che a permettere di reperire ulteriore personale curante da destinare al dispositivo Covid e di disporre dell’attrezzatura per garantire il potenziamento del dispositivo di cure intense, questa chiusura permetterà l'allestimento degli spazi e l'apertura di un ceck point per il depistaggio COVID per la popolazione della regione", spiega una nota. Il nuovo servizio sarà disponibile a partire da lunedì prossimo, 27 dicembre.
Notiziario 11.00 del 20.12.2021 Il servizio di Giorgia Roggiani
RSI Info 20.12.2021, 13:02
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