Gli addebiti mossi al sacerdote

Proponeva ai ragazzi massaggi rilassanti. E poi, mentre muoveva la mano sul loro petto, con il gomito toccava le vittime nelle parti intime. Il tutto sopra i vestiti. In totale – si è appreso venerdì – il sacerdote rinviato a giudizio lo avrebbe fatto oltre una ventina di volte, dal 2015 al 2023.

Nove i giovani che avrebbero subito le sue attenzioni: quattro adolescenti e cinque maggiorenni (sempre maschi). Per sei di loro si parla di un unico episodio. In un caso sarebbero più di dieci.

Solo in una circostanza, tra il 2016 e il 2017, il 55enne sarebbe andato oltre. Approfittando del fatto che il maggiorenne stesse dormendo avrebbe compiuto manipolazioni più spinte. I due si trovavano fuori Cantone. Gli altri abusi sarebbero invece avvenuti nel Sopraceneri, in vari luoghi legati all’ambiente ecclesiastico.

Nei confronti dell’ex cappellano del Papio di Ascona la procuratrice pubblica Valentina Tuoni ipotizza innanzitutto il reato di coazione sessuale. Per commettere i soprusi il prete avrebbe sfruttato cioè la sua posizione; che fosse quella di insegnante o, più in generale, di figura di riferimento.

Poi ci sono gli atti sessuali con fanciulli. E per quanto sarebbe accaduto oltre San Gottardo, gli atti sessuali con persone incapaci di discernimento o inette a resistere. L’accusa di pornografia riguarda infine i file a carattere pedo-pornografico rinvenuti nei suoi dispositivi elettronici.

Il 55enne, arrestato il 7 agosto scorso, è tuttora rinchiuso al penitenziario cantonale, dove in novembre ha cominciato a espiare anticipatamente la pena. Per lui Tuoni intende chiedere più di cinque anni di carcere. La Corte, che sarà presieduta dal giudice Amos Pagnamenta, dovrà essere quindi composta anche dagli assessori giurati.

Quotidiano del 21.03.2025