"Sono molto amareggiato. Sono arrabbiato, perché pretendo dei collaboratori un rapporto di rispetto nei confronti della cittadinanza... Senza dimenticare il privilegio che hanno questi collaboratori, cioè quello di lavorare per lo Stato". Così Norman Gobbi ai microfoni della RSI, commentando la vicenda del dipendente della Sezione della circolazione indagato per presunte irregolarità nella gestione delle pratiche di cessione di alcune targhe nel periodo da fine dicembre 2020 a fine maggio 2021. Gli accertamenti, si legge in una nota diffusa dalle autorità, sono scattati dopo una segnalazione della stessa Sezione della circolazione.
"La segnalazione verso il Ministero pubblico è arrivata dalla Sezione della circolazione. Quindi il controllo interno funziona ed è anche efficace", prosegue il consigliere di Stato. "Però dovremmo fare davvero una riflessione su questo sistema di vendita di targhe tra privati che esiste nella quasi totalità di tutti i cantoni, ma che in Ticino ha avuto devianze, devo dire, esasperate, proprio perché sembra che vi sia un mercato florido. Cosa che evidentemente poi genera anche questo tipo di situazioni".
"Il sistema di messa in vendita delle targhe su base d'asta serve anche a finanziare i fondi per la prevenzione: penso a strade o ad acque sicure. D'altra parte, però, dobbiamo pensare che c'è un mercato parallelo, dove ci sono privati che approfittano di questo sistema, che vendono targhe e magari poi non dichiarano nemmeno il maggior profitto che hanno fatto. Quindi tutto questo dovrà essere corretto, ed è una misura che ho chiesto alla Sezione della circolazione", sottolinea il ministro cantonale.

Vendita illegale di targhe, sotto inchiesta politico UDC
Il Quotidiano 19.08.2021, 21:30