Norman Gobbi, con un mese in ritardo causa crisi coronavirus, ha assunto oggi, mercoledì, la presidenza del Consiglio di Stato. Sarà lui a dover gestire la “fase due” nel cantone, sotto lo slogan: “Distanti ripartiamo”.
Una fase che sarà contraddistinta da una serie di sfide e nuovi equilibri da garantire in una normalità diversa. All’orizzonte però ci potrebbero essere strappi tra Governo e Gran Consiglio che di solito portano a opposizioni e sorpassi di spesa. “L’importante è tener d’occhio la situazione”, ha affermato, “abbiamo fatto uno sforzo collettivo e importante per risanare le finanze di questo cantone che ci permette in questo momento di crisi di rispondere puntualmente”.
Gobbi auspica inoltre di non dover essere costretto a fare scelte impopolari per rispettare la legge in Ticino che impone il pareggio di bilancio. “Spero che queste scelte non debbano essere fatte, bisogna essere complementari, ma ponderati. Quando parliamo della Svizzera, ci si immagina un montanaro. Ecco, il montanaro quando sale in montagna non va né troppo in fretta perché rischia di arrivare stremato, ma nemmeno troppo piano perché rischia arrivare tardi. Il passo lento e fermo del montanaro ci permette di ponderare ogni singolo passo e di evitare imprudenze”.
Da Vitta a Gobbi
Il Quotidiano 06.05.2020, 21:00