I Grigioni, dal 2026, dovranno procedere a una nuova pianificazione ospedaliera per la medicina stazionaria acuta. Un’analisi, in vista di quest’orizzonte temporale, è stata commissionata alla società di audit KPMG dal Dipartimento retico di giustizia, sicurezza e sanità (DGSS).
Gli esiti, comunicati oggi, venerdì, mostrano che una riduzione dell’offerta di prestazioni avrebbe ripercussioni diverse su 5 ospedali di medicina stazionaria acuta presi in esame: Ilanz, Thusis, Scuol, Davos e Schiers. I nosocomi, si legge in un comunicato, faticano a finanziarsi con l’attuale offerta e sono anche alle prese con problemi operativi come la mancanza di specialisti.
Lo studio si è focalizzato su una riduzione dell’offerta, privilegiando le prestazioni da clinica diurna ed escludendo la chirurgia stazionaria e l’ostetricia. Nel dettaglio si avrebbero conseguenze nell’insieme positive per la situazione finanziaria di due ospedali. Altri due risentirebbero invece di effetti negativi, mentre uno non avrebbe quasi nessuna conseguenza.
Agli ospedali è pertanto raccomandato di esaminare in modo approfondito le strutture economico-aziendali, per poi adeguare la loro offerta di prestazioni ai rispettivi contesti.
“L’analisi”, ha sottolineato il consigliere di Stato Peter Peyer, che dirige il DGSS, “mostra chiaramente quanto siano diverse le sfide cui devono far fronte gli enti responsabili degli ospedali nelle singole regioni di assistenza sanitaria”.