L'obbligo delle mascherine sui mezzi pubblici a partire da lunedì prossimo decretato dal Consiglio federale è un passo nella giusta direzione, ma non basta. Ne è convinto l'Ordine dei medici del canton Ticino che, si è appreso da un comunicato, mercoledì mattina si era appellato al Consiglio di Stato e all'Ufficio del medico cantonale, affinché impongano l'uso delle protezioni individuali nei grandi magazzini e per il personale dei ristoranti e dei bar, ma anche nei luoghi chiusi e negli uffici, se la sosta in un locale dura più di 15 minuti.
L'iniziativa - partita martedì dal presidente Franco Denti unitamente al vice capo aerea medica dell'EOC Mattia Lepori e dal direttore sanitario della Clinica Moncucco Christian Garzoni - è stata sottoscritta in brevissimo tempo da 353 medici che, come i promotori, ritengono non più proscrastinabile l'obbligo di indossare le mascherine, unitamente alle norme di igiene e al mantenimento della distanza sociale.
Mercoledì mattina l'appello è stato presentato al gruppo di Coordinamento 2019-nCoV dello Stato maggiore cantonale di condotta.
Quanto deciso dal Consiglio federale, sottolinea un comunicato diffuso nel tardo pomeriggio, "ha rafforzato il convincimento di andare oltre nella richiesta di applicazione dell'obbligo delle mascherine a livello cantonale".
Mascherine obbligatorie sui mezzi pubblici
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