Ticino e Grigioni

Il CBD piace, ma non solo da fumare

I coltivatori di canapa light sono in crisi a causa della concorrenza con l’estero, ma tra i consumatori cresce l’interesse per i prodotti derivati a base di cannabidiolo

  • 20 settembre 2021, 20:00
  • 20 novembre, 19:40
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Ticino, la filiera della canapa light

RSI Info 17.09.2021, 13:33

  • RSI-Riccardo Ferraris
Di: L.D. / B.R. 

Sempre più attrattivo e sempre più segmentato. Il commercio dei prodotti a base di cannabidiolo (CBD) è nuovo e poco studiato, ma da primi sondaggi esplorativi si cominciano a delineare profili dei consumatori e potenzialità.

Un’analisi del mercato recente ci arriva dalla collaborazione tra il rivenditore online uWeed, con base a Zurigo, e l’Associazione svizzera dell’industria della cannabis. La maggior parte dei consumatori sono uomini, con un’elevata scolarizzazione e al di sotto dei 40 anni.

“Non c’è un profilo-tipo”, precisa però il fondatore di uWeed, Loic Aubonney, “abbiamo dato piuttosto una direzione nella lettura, ma nei prossimi mesi lavoreremo sui risultati per presentare un ventaglio di 3-4 segmenti di consumatori".

Il lockdown e il boom del mercato

Secondo le opinioni e i dati di alcuni grossisti del settore, la consumazione di prodotti a base di cannabidiolo è aumentato durante il confinamento, in Svizzera come all’estero.

Dal punto di vista di uWeed, con la pandemia c’è stato un aumento delle vendite online. Il consumatore, anche dopo la fine del confinamento, ha continuato ad acquistare su internet invece di recarsi nel negozio. “Un secondo cambiamento, ma che rimane piuttosto un’ipotesi”, prosegue Loic Aubonney, “m’immagino che, come può essere per l’alcol, in periodi di crisi, legate a pressioni finanziarie o perdita del posto di lavoro, posso immaginarmi che una parte dei consumatori consumi di più questi prodotti".

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Cronache della Svizzera italiana delle 18.00 del 20.09.2021: il servizio di Laura Dick e Barbara Raveglia

RSI Info 17.09.2021, 13:34

“Per sopravvivere bisogna differenziarsi”

Con la legalizzazione della canapa light, nel 2017, è partita la corsa alla piantagione anche in Ticino. Un entusiasmo che si è però tramutato ben presto in disillusione. Già nel 2019 si lamentavano troppa offerta e prezzi dimezzati del prodotto. Una situazione che nell'ultimo anno è peggiorata ulteriormente per i coltivatori ticinesi, confrontati con la concorrenza della merce in arrivo dall'estero, in particolare dall'Italia, che produce grandi quantità a costi decisamente più bassi. Tanto che in molti stanno pensando di abbandonare il mercato.

Di pari passo però, sta crescendo l'interesse nei confronti dei prodotti derivati dalla Canapa light, prodotti a base di CBD - senza effetti psicotropi - di cui sempre più persone apprezzano gli effetti calmanti. Non solo. Il settore farmaceutico guarda sempre più a questa sostanza per la ricerca e lo sviluppo di nuovi farmaci. Un esempio è la farmaceutica Linnea di Riazzino, specializzata nell’estrazione di principi attivi delle piante. Dal 2014, Linnea si è lanciata sulla canapa light per l’estrazione del CBD. L'azienda importa decine di tonnellate di materia prima, in special modo dall'estero. Le coltivazioni devono avere una certificazione medica e seguire determinati standard (GACP).

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Canapa light, tempo di raccolta e bilanci

Il Quotidiano 20.09.2021, 21:00

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