"Nel corso dell'inchiesta sono emersi degli indizi secondo i quali si sono messi d'accordo anche sui prezzi, pure nelle vendite ai privati. E altri indizi indicano che potrebbe esserci anche una spartizione territoriale. Dunque con dei territori attribuiti. Ma l'inchiesta è solo agli inizi e non posso rivelare di più".
E' con queste parole che il direttore Commissione della concorrenza (COMCO) Patrik Ducrey commenta martedi l'annuncio dell'estensione dell'inchiesta "Concessionari Volkswagen" a nuove fattispecie e ad altri concessionari delle marche del gruppo Volkswagen attivi in Ticino.
Nel giugno 2018 la COMCO aveva aperto un'inchiesta nei confronti di alcuni distributori autorizzati delle marche del gruppo Volkswagen in Ticino per sospetti accordi illeciti nell'ambito di commesse pubbliche per la fornitura di autoveicoli e veicoli commerciali indette nel Cantone negli anni 2012 e successivi.
Nell'inchiesta è emerso che i presunti accordi comprenderebbero il periodo tra il 2006 e il 2018. Inoltre la COMCO indica oggi che le imprese implicate si sarebbero accordate sulle condizioni di vendita per i veicoli delle marche del gruppo Volkswagen, così come sulla spartizione territoriale, non solo nell'ambito di commesse pubbliche, ma anche nell'ambito di vendite ai privati.
E i nuovi indizi portano a credere che anche altri concessionari sarebbero coinvolti nelle presunte pratiche anticoncorrenziali. Pertanto il 9 dicembre scorso l'inchiesta è stata estesa e nuove perquisizioni sono state effettuate presso alcune delle imprese implicate.
Chiamata in causa lo scorso anno, l'AMAG ha detto all'agenzia AWP di essere stata informata degli sviluppi e ha assicurato di collaborare pienamente con le autorità. Non ha però rilasciato ulteriori commenti. Nel 2018 aveva sostenuto che non risultava di aver mai infranto le norme sulla concorrenza.
CSI/ats/joe.p.