Mercoledì al palazzo dei congressi di Lugano è stato messo in scena un processo per un infortunio sul lavoro. Lo ha organizzato la Suva, l'assicurazione svizzera contro gli infortuni che ha organizzato la giornata, per sensibilizzare in particolare i suoi clienti - le aziende quindi - sull'importanza della sicurezza e le difficoltà dei procedimenti penali e civili in questo ambito.
La RSI ha seguito il finto dibattimento, che si è concluso con la condanna del direttore dell’azienda, della capo muratore e della dipendente dell’azienda prestatrice. La vittima dell’incidente è un lavoratore interinale. Il giudice - in questo processo simulato - ha quindi accertato che tutti e tre hanno commesso errori. In particolare non hanno verificato che l'operaio avesse le competenze necessarie per utilizzare la piattaforma sollevabile da cui è caduto. L'uomo non è neppure stato seguito in cantiere. Sono stati condannati, nonostante l'operaio non si fosse allacciato sulla piattaforma; e questo perché il suo errore è stato considerato marginale. Nella realtà le cose sono spesso più complesse.
"Le regole per tutelare il lavoratore ci sono e vengono applicate. È chiaro, si tratta spesso dell'accertamento di fatti, capire e riuscire a dimostrare che l'errore è stato commesso. Magari è lì che c'è il problema. Le regole ci sono comunque", spiega Marco Kraushaar, già presidente della pretura penale ticinese, che oggi ha fatto il giudice in questo finto processo. Accertare i fatti è difficile in inchieste come queste, "perché, molte volte, ci sono anche questioni tecniche che vanno chiarite. E poi è difficile capire esattamente cosa è successo anche da questo punto di vista".
Una volta accertate le responsabilità penali si passa - in alcuni casi - ai tribunali civili. Qui vengono stabiliti i risarcimenti. Quelli complessivi possono superare il milione di franchi; quelli per torto morale sono invece molto più contenuti. Anche su questo aspetto la RSI ha chiesto un'opinione a uno dei partecipanti a questa giornata: il pretore di Mendrisio sud Matteo Salvadé. "Diciamo che da un punto di vista generale è importante dire che spesso non si arriva neanche davanti al giudice, perché comunque queste questioni vengono spesso risolte tra assicuratori privati che trovano accordi tra di loro. È chiaro che laddove si arriva davanti al giudice, le contestazioni sono spesso molte. Si tratta di questioni molto tecniche, dunque spesso quantificare il danno non è per forza di cose facile". "La legge prevede comunque una buona tutela della vittima, e non mi sento di dire che in questo ambito sarebbero necessarie modifiche particolari. La legge è abbastanza soddisfacente. È chiaro che bisogna essere assistiti da un legale, perché si tratta di pratiche parecchio difficili".
Con questo caso la SUVA ha voluto sensibilizzare i datori di lavoro sull’importanza della sicurezza (e sulle loro responsabilità). Non è un caso che la vittima scelta sia un lavoratore interinale, a prestito. Questi lavoratori si infortunano molto di più di quelli con un contratto fisso; il 50% in più della media. Nel 2021 ogni giorno ci sono stati 4 incidenti gravi.

Infortuni sotto processo
SEIDISERA 26.04.2023, 18:34
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