Ticino e Grigioni

La 28enne interrogata a Berna

Formalizzate nei suoi confronti le accuse di tentato omicidio intenzionale e violazione della Legge federale che vieta i gruppi al Qaida e IS

  • 26 novembre 2020, 08:42
  • 22 novembre, 18:05
01:38

RG 07.00 del 26.11.2020 - Il servizio di Daniela Giannini

RSI 26.11.2020, 08:39

  • rescuemedia
Di: CSI/RG/mrj 

La 28enne protagonista dell’aggressione avvenuta alla Manor di Lugano martedì si trova a Berna per gli interrogatori degli inquirenti. Le accuse formalizzate nei suoi confronti dalla Procura federale sono quelle di tentato omicidio intenzionale e violazione della Legge federale che vieta i gruppi al Qaida e Stato islamico.

Attualmente si sa che la giovane abita a Vezia, ha importanti problemi psichici ed è seguita da due psichiatri. Si sarebbe inoltre professata alle autorità come una jihadista convinta, ma nessun elemento sostanziale dimostrerebbe una sua radicalizzazione al di fuori del viaggio tentato in Siria nel 2017, quando, mentre stava cercando di raggiungere un combattente del sedicente Stato islamico conosciuto tramite social e del quale dice di essersi innamorata, era stata arrestata in Turchia e rimpatriata.

CSI 18.00 del 25.11.2020 - Le testimonianze raccolte a Vezia da Camilla Luzzani

Allora il Ministero pubblico della Confederazione (MPC) aveva rinunciato a perseguirla in mancanza di elementi concreti di reato. La 28enne era poi uscita dai radar degli inquirenti. A questo stadio delle indagini non appaiono dunque legami con altre inchieste legate al terrorismo islamico che hanno toccato il Ticino. L'incarto è in mano alla task force antiterrorismo dell’MPC.

Per ora, inoltre, nelle indagini non appare nemmeno il marito della donna, un cittadino afghano che non figura più in Svizzera dal 2015 e dal quale si stava separando.

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