Delle poco meno di 1'000 cassette pubbliche ticinesi della Posta, solo un quinto viene svuotato di sera. La domenica, invece, solo le buste di una ventina di bucalettere vengono raccolte, e sono sempre meno. La riduzione degli orari portata avanti da tempo dalla Posta, a inizio giugno ha infatti compiuto un decisivo balzo in avanti.
Per la precisione, già in precedenza due terzi delle 1'000 cassette venivano svuotate unicamente al mattino. Ora, però, delle 300 restanti, altre 100 non vengono più vuotate alla fine della giornata. Nel weekend, invece, il cambiamento più significativo riguarda la domenica, dove più di una ventina delle 45 buche che fino a giugno venivano svuotate, ora non vengono più toccate. In sostanza, "si salva" poco meno della metà delle cassette.
"Il volume delle lettere è diminuito dal 2002 di oltre il 40%. Solo una lettera su 6 viene imbucata in una buca gialla. Con questa situazione, noi avevamo due opzioni: o riduciamo il numero di buche, oppure standardizziamo i tempi di svuotamento", spiega Nathalie Dérobert Fellay, portavoce della Posta svizzera.
Questo concretamente comporta che da fine maggio il postino svuota le cassette gialle durante il suo giro quotidiano di recapito. "Sono necessari meno viaggi aggiuntivi e questo è più efficiente, più economico e anche più ecologico".
Si tratta di motivazioni che però non convincono del tutto l'Associazione per la difesa del servizio pubblico. Per il segretario Graziano Pestoni viene sempre meno la funzione di servizio pubblico che in qualche modo la Posta svizzera dovrebbe offrire: "Questa è un'ulteriore decisione che peggiora il servizio, in modo che poi i cittadini si rivolgono sempre meno alla Posta e così loro possono giustificare ulteriori tagli".
Il servizio completo in onda nell'edizione delle Cronache della Svizzera italiana.