Ticino e Grigioni

La catena che sostiene la Vallemaggia

Sono una cinquantina i dossier aperti per richieste di aiuto economico da parte di privati a poco piu di quattro mesi dal disastro

  • 8 novembre, 05:39
  • 8 novembre, 10:04
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La catena della solidarietà in Vallemaggia

Il Quotidiano 07.11.2024, 19:00

Di: QUOTIDIANO-G. Marci/RSI Info 

Sono una cinquantina per ora i dossier aperti per richieste di aiuto finanziario alla Catena della Solidarietà in Vallemaggia, a poco più di quattro mesi dall’alluvione che ha colpito la regione. Privati, cittadini, aziende e associazioni, sono molti coloro che sono stati colpiti dal maltempo di fine giugno con danni materiali e attività economiche ferme per giorni o settimane.

“Ci sono delle richieste di poche migliaia di franchi fino a oltre centinaia di migliaia di franchi” ha riferito alla RSI Lorenzo Sonognini, consulente Catena della Solidarietà “è quindi difficile dare un quantitativo medio perché sono molto, molto diverse. Ci sono proprio delle perdite di guadagno dirette a causa dell’evento, che però spesso le assicurazioni non coprono”.

Questo è quanto avvenuto anche al Grotto Pozzasc, in Val Lavizzara, risparmiato dal fiume in piena ma rimasto chiuso per 38 giorni per motivi di sicurezza con nessun guadagno, tanta merce persa e l’obbligo di pagarsi un albergo vista l’impossibilità di lasciare la valle. Luca Patritti, gerente del locale, ha stipulato una piccola assicurazione privata per lui - questa qualcosa pagherà - ma ha valutato anche la possibilità di fare richiesta alla Catena della Solidarietà previa documentazione per richiedere questo aiuto. Le assicurazioni private coprono parte delle perdite. La Catena della Solidarietà è un ultimo importante salvagente. “Se non ci fosse questa catena - dice speranzoso Patritti - questi costi sarebbero sicuramente a mio carico. In questo caso c’è una piccola speranza che qualcosa riusciamo a recuperare”.

Una risposta potrebbe arrivare in un paio di mesi. Il consulente spiega che a volte i colloqui diventano emotivi, con persone che raccontano di avere avuto importanti perdite. “Bisogna anche avere un ascolto che va oltre il puro aspetto burocratico - precisa Sonognini - ma alcune informazioni vanno richieste perché la Catena della Solidarietà ha raccolto dei fondi e ha una responsabilità che questi fondi vadano alle persone che veramente ne hanno bisogno”.

Toccherà alla Commissione cantonale convalidare le richieste e inoltrarle alla Catena della Solidarietà che autorizzerà i versamenti più o meno consistenti ma ritenuti centrali per la ricostruzione e la ripartenza dell’Alta Vallemaggia.               

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RG 07.00 dell’08.11.2024 Il servizio di Francesca Calcagno

RSI Info 08.11.2024, 07:24

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