"Sicurezza", è questa la parola d'ordine che caratterizzerà la città di Lugano settimana prossima in occasione della conferenza sulla ricostruzione dell'Ucraina. Tra le varie misure intraprese per garantire il mantenimento dell'ordine, vi sono le restrizioni dello spazio aereo e la presenza di F/A-18, che mettono in difficoltà diverse figure del settore.
Sarà vietato volare in un'area di una cinquantina di chilometri dal centro di Lugano e non vi sarà per esempio possibilità di fare parapendio o di utilizzare droni. Il perimetro interessato si ferma poco sotto Faido e Mesocco e comprende tutto il Sottoceneri. Lo spazio sarà inoltre chiuso parzialmente venerdì dalle 10.00 a 12.00 per un'esercitazione, poi lunedì e martedì, ossia i giorni della conferenza.
No fly zone nella Svizzera italiana
Il Quotidiano 29.06.2022, 21:00
La zona verrà sorvegliata militarmente con degli F/A-18. Davide Saccomani, ufficiale responsabile della comunicazione per l'esercito, spiega ai microfoni della RSI che se dovessero esserci delle violazioni, questi velivoli sarebbero in grado di raggiungere l'obiettivo in una manciata di minuti.
Davide Pedrioli, direttore dell'aeroporto di Lugano, mette però in evidenza l'aspetto economico: "Su tutte queste giornate, perderemo diverse decine di migliaia di franchi". "È chiaro che in un momento di alta stagione due giorni di fermo macchina non sono simpatici- spiega Renato Belloli, direttore della Heli Rezia SA - ma la Confederazione ce lo impone e quindi abbiamo veramente pochi mezzi per opporci a queste decisioni".