La difficile estate dei viticoltori

L'acqua (tanta), la grandine e le ondate di caldo. Per i viticoltori vuol dire combattere funghi, sfalciare spesso, curare le piante con più frequenza. È quanto successo quest'estate, come emerge dal rapporto della stagione vinicola presentato da Federviti.

Al netto dei danni del maltempo, in ottica vendemmia le prossime due settimane sono ora decisive. "Siamo finalmente tornati alla normalità, anche se con un po' troppa acqua. Se da adesso, con i livelli di maturazione che abbiamo già, la stagione prosegue normalmente, faremo una bella vendemmia" dice ai microfoni della RSI Mirto Ferretti, presidente Federviti.

Dai vigneti di pianura quest'anno dovrebbe giungere nelle cantine più uva merlot, bondola o pinot nero da vinificare in bianco: si concretizza così l'aumento dei limiti per questo tipo di produzione. È un'iniziativa del settore in linea con le richieste del mercato: "Negli ultimi anni - spiega Andrea Conconi, direttore interprofessione della vite e del vino in Ticino - abbiamo visto un aumento della domanda per bianco di merlot". Si tratta ora di poter attingere maggiormente ai vigneti di pianura, senza togliere così uva a quelli di collina, "che producono un buon rosso".

È aumentato il prezzo d'acquisto del merlot al produttore: la cantina lo compera a 4 franchi e 20 centesimi al chilo, al posto di 4 franchi e 15. "Quei cinque centesimi in più dimostrano che la filiera vitivinicola ticinese è collegiale, con una buona intesa tra produzione e trasformatori. Questi ultimi hanno capito che i costi non sono saliti soltanto per loro, ma anche per chi produce", sottolinea Conconi. La cifra non copre tutti gli aumenti, ma è un segnale a sostegno della produzione locale.