In Ticino, Governo e sindacati hanno raggiunto oggi, martedì, un accordo sul risanamento della cassa pensioni dei dipendenti cantonali. Un risanamento necessario, ma che chiama alla cassa anche i dipendenti, con riduzioni sulle prestazioni pensionistiche. La questione ha portato i dipendenti pubblici in piazza più di una volta, l'ultima lo scorso 10 maggio. Ora l'intesa, appunto, tra sindacati e Consiglio di Stato. Un'intesa che soddisfa chi ha partecipato alle trattative, ma che quasi certamente porterà a un voto popolare e che non placherà le mobilitazioni di piazza.
Lo scorso maggio, in piazza, a capeggiare il movimento c'era Enrico Quaresmini, portavoce della Rete per la Difesa delle pensioni (ErreDiPi) che, in occasione della risoluzione odierna, ha offerto le sue considerazioni ai microfoni della RSI.
La vostra volontà è di proseguire nella protesta. Vuol dire che questa soluzione non vi soddisfa?
"In realtà non è una protesta contro un accordo che non conosciamo ancora nei dettagli, per cui noi non abbiamo partecipato alle trattative, ci siamo occupati della mobilitazione. La nostra è una mobilitazione a difesa delle pensioni. Questa continua, perché si sa che un eventuale accordo va prima valutato. Sia Giorgio Fonio sia il consigliere Vitta hanno detto che comunque verrà valutato nel complesso. Una volta che sarà nero su bianco lo faremo anche noi. Chiediamo quindi come ErreDiPi di potere accedere ai calcoli, accedere alle cifre nero su bianco. Questo il primo passo, poi, come secondo, ci "sarà un passaggio parlamentare e come terzo probabilmente uno referendario e quindi noi come ErreDiPi continueremo a mobilitare con la chiarezza, la pacatezza e a volte anche con la la simpatia che abbiamo fatto che abbiamo avuto finora".
Per la ErreDiPi un accordo accettabile deve mantenere preservati alcuni capisaldi. "Le rendite delle casse non vanno toccate e non vanno toccati i salari". Ma non solo. "L'altra richiesta che facciamo è quella che tutti gli affiliati IPCT - 10'000 dello Stato e 7'000 degli enti parastatali - possano essere consultati".
I sindacati, in vista delle seduta odierna, avevano offerto alla ErreDiPi di assistere, ma quest'ultima ha desistito. "Noi abbiamo chiesto di poter partecipare come associazione autonoma, perché abbiamo posizioni leggermente diverse", spiega Quaresmini. "Io sarei stato in difficoltà a dovere di fatto assistere soltanto e a non poter dire la nostra". "Detto ciò" - continua il portavoce - " è stata fatta questa apertura e noi abbiamo preferito continuare sulla nostra strada, quella della mobilitazione".
Le voci della politica
"Uno degli elementi importanti di questa discussione è il fatto che i dipendenti attualmente attivi presso lo Stato non contribuiranno più al risanamento della cassa pensione". Così si è pronunciato il sindacalista dell' OCST, Giorgio Fonio. "Questa era una misura che, secondo noi, era ingiustificata e soprattutto non era corretta".
Christian Vitta, consigliere di Stato, invece, ha spiegato alcune modalità probabilmente presenti nel nuovo piano. Ad esempio, "è prevista la possibilità di avere dei piani differenziati", spiega, "quindi ognuno potrà scegliere se preferisce un po' più di salario oggi e un po' meno di rendita domani o viceversa, così come avviene anche da altri datori di lavoro".
Intanto, mentre si attende il messaggio definitivo, Lega e UDC hanno già annunciato un referendum. "Il rischio del referendun è presente", ne è cosciente il consigliere di Stato PLR, "per questo è importante che già adesso ci sia una proposta concreta sul tavolo", dice Vitta.
SEIDISERA del 30.05.2023 - Le reazioni all'intesa sulla cassa pensioni
RSI Info 30.05.2023, 19:35