Il mondo agricolo è in subbuglio in tutta Europa, Svizzera e Ticino compresi. Se infatti nelle scorse settimane dal Belgio alla Spagna, passando per Francia e Germania, gli agricoltori sono scesi nelle strade con i propri trattori bloccando diverse importanti arterie per chiedere maggiori aiuti e tutele, la protesta è ormai giunta anche da noi, seppur con toni più “pacifici”.
Dopo i trattori scesi in piazza oggi (sabato) a Ginevra e Basilea, in alcune zone delle alti valli ticinesi sono stati girati alcuni cartelli che segnalano l’inizio di un paese, come già visto nelle scorse settimane un po’ ovunque a Nord delle Alpi, in particolare in Romandia. In Ticino l’azione è stata per ora osservata a Cerentino e a Bosco Gurin e, stando a quanto riferito in un primo momento da Tio e poi confermato da un post del Consigliere di Stato Norman Gobbi, anche a Nante in Leventina.
Negli scorsi giorni l’Unione svizzera dei contadini, che sostiene le rivendicazioni dei contadini, ha lanciato una petizione rivolta alla politica e ai partner commerciali, per chiedere in sintesi tre cose: il riconoscimento degli sforzi del settore per diventare più ecosostenibile, nessun programma di risparmio e prezzi adeguati per i prodotti agricoli.
Cartello capovolto in Val Rovana
Notiziario delle 17:00 del 03.02.2024
Notiziario 03.02.2024, 17:30
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Telegiornale 17.02.2024, 12:30