Ticino e Grigioni

La scuola media vista dal Centro

Il partito di Fiorenzo Dadò vuole sgravare gli allievi dalla pressione di dover scegliere in terza tra i livelli A e B

  • 2 settembre 2022, 00:43
  • 20 novembre, 15:09
03:00

La ricetta del Centro sul dopo livelli

Il Quotidiano 01.09.2022, 21:00

Di: QUOT 

Sgravare gli allievi dalla pressione di dover scegliere, già in terza media, fra i livelli A e B. La proposta di riforma della scuola media arriva da Il Centro, che suggerisce, quale alternativa, la possibilità di personalizzare maggiormente il percorso degli studenti con diversi orientamenti, sia in matematica che in tedesco, più culturali in senso stretto oppure di applicazione più immediata.

“Abbiamo cercato di valorizzare quanto già oggi di buono fa la scuola, posticipando le pressioni di orientamento all’ultimo anno. Quando gli allievi, secondo noi, sono maggiormente maturi. Tenendo comunque tutte le porte aperte”, dice Gianluca D’Ettorre, presidente sindacato docenti OCST.

Una licenza di scuola media equivalente per tutti gli allievi,demandando al postobbligo ulteriori valutazioni. Fra le proposte del Centro c'è un aumento del numero delle opzioni e un potenziamento delle ore di recupero per gli allievi più deboli. “Dalla scuola dell’obbligo - dice la deputata Maddalena Ermotti della Commissione Formazione e cultura - tutti posso uscire con un alto livello, anche di conoscenze. In tal senso si può leggere la nostra richiesta di aumentare le ore di recupero”.

Per concretizzare le proposte, fra cui figura anche una valorizzazione del ruolo del docente, sono stati presentati quattro differenti atti parlamentari. “Potranno eventualmente essere portati avanti in modo distinto. La nostra è una formula a 360 gradi sul tema della scuola media”, ha precisato il granconsigliere Alessio Ghisla.

Auspica una convergenza tra i partiti il presidente de Il Centro, Fiorenzo Dadò: “Ci sono diverse ricette sul tavolo. Confido però che, in tempi relativamente celeri, si trovi in Commissione una proposta univoca da portare in Parlamento”.

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