"Abbiamo fatto un volo di ricognizione poco fa (nelle prime ore di lunedì mattina, n.d.r.) e la situazione è abbastanza preoccupante, soprattutto sul versante che dà verso la zona di Indemini". Gianluigi Della Santa, sindaco di Gambarogno, non nasconde la sua inquietudine per l’incendio che da quasi trenta ore arde tra i boschi del Monte Gambarogno.
Le prime immagini dall'elicottero: le fiamme a poche decine di metri dalla cantonale e da alcune costruzioni
RSI Info 31.01.2022, 13:13
"L’obiettivo, prima che arrivi il vento forte previsto nel pomeriggio, è cercare di contenere le fiamme al di sopra della strada", conferma Della Santa, il quale sottolinea che per motivi di sicurezza la scorsa notte si è provveduto a sgomberare i residenti nell’area più vicina al rogo boschivo: "Adesso in zona non c’è più nessuno poiché le fiamme sono poco distanti dal paese. Le persone che non hanno trovato rifugio presso parenti o conoscenti sono state ospitate nei locali della protezione civile a Quartino".
Il capo dell’Esecutivo gambarognese ha quindi parole d’elogio per chi sta lottando contro le fiamme: "Siamo nelle mani dei pompieri che stanno lavorando forte e bene, con cinque elicotteri che stanno rovesciando acqua" sull’incendio. "Ma la situazione è ancora tutta in divenire”, conclude Gianluigi Della Santa.
FLASH 08.00 del 31.01.2022 - Il servizio di Alessandro Broggini
RSI Info 31.01.2022, 09:37
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"Con il vento il fuoco rischia di alimentarsi nuovamente"
“La situazione è decisamente critica, ma quest’inizio di giornata, soprattutto per quanto riguarda il vento, è favorevole alle operazioni di spegnimento", spiega ai microfoni della RSI il comandante del Corpo dei pompieri di Bellinzona Samuele Barenco.
Lo sgombero di alcune decine di persone a Indemini, continua Barenco, è avvenuto a scopo preventivo: “Si temeva una minaccia diretta del fuoco alle abitazioni. Questa minaccia non si è verificata ma non può essere ancora esclusa”.
Le condizioni metereologiche, come detto, per ora sono favorevoli, ma il vento dovrebbe rafforzarsi nel pomeriggio, alimentando nuovamente il rogo. Alle operazioni di spegnimento partecipano una trentina di uomini. Si sta valutando un possibile collaborazione con i vigili del fuoco italiani, i quali sono pronti a intervenire qualora l’incendio dovesse propagarsi in direzione del confine.
Gambarogno in fiamme
Telegiornale 31.01.2022, 13:30
L'incendio continua a estendersi
Il rogo boschivo già domenica mattina si estendeva su una superficie di sei ettari. Poi ha continuato a espandersi sospinto dal vento. I pompieri stessi lunedì non si sbilanciavano in stime degli ettari di bosco bruciati. Samuele Barenco, il comandante del corpo di Bellinzona presente in zona con numerosi uomini e mezzi che collaborano con i colleghi di Gambarogno, ai microfoni RSI ha però sottolineato che "l'aumento rispetto a domenica è molto, molto importante". L'area è difficile da raggiungere. In azione ci sono anche quattro elicotteri civili e un Super Puma dell'esercito. Non si esclude neppure che durante la giornata possano essere coinvolti anche uomini e mezzi messi a disposizione dalle autorità italiane.
Vasto incendio sul Monte Gambarogno, sfollate alcune decine di persone a Indemini
RSI Info 31.01.2022, 12:50
L'apprensione di Fabio Passera, sindaco di Maccagno con Pino e Veddasca
La situazione sul fronte dell'incendio preoccupa vivamente chi sta sul versante italiano: Fabio Passera, sindaco di Maccagno con Pino e Veddasca, ha spiegato di essere in stretto contatto con Della Santa, monitorando gli sviluppi delle fiamme sul Monte Gambarogno.
Le considerazioni di Fabio Passera, sindaco di Maccagno con Pino e Veddasca
RSI/SDR 31.01.2022, 09:56
Passera ha espresso apprensione per l'accaduto che ha causato lo sgombero di residenti di Indemini, rimarcando il legame molto stretto del suo comune con chi vive a Gambarogno. Ha pure ricordato la disponibilità garantita da parte italiana dell'invaso del Lago d'Elio per rifornire gli elicotteri, anche se nel frattempo si è trovata un'alternativa in territorio ticinese che garantisce una maggiore rapidità d'intervento.
Il precedente del 1981
Non è la prima volta che quella zona brucia. Un altro grande incendio colpì infatti la stessa area nei primi giorni del 1981, come ricordato sulla pagina Facebook dei pompieri di Bellinzona da alcuni di che allora intervennero per lottare contro le fiamme che devastarono i boschi da Neggia al Lago d’Eliio, minacciando anche alcune case. A differenza di adesso il rogo ebbe origine oltre il confine. Un contributo determinare allo spegnimento 41 anni lo diedero i lanci di acqua dal cielo da parte anche dello storico Pilatus Porter PC-6 che di lì a poco fu definitivamente soppiantato dagli elicotteri usati in Ticino per la lotta agli incendi, dalla metà degli anni Settanta.