Tra i quattro tifosi dell’Hockey Club Lugano fermati a Bienne il 1° febbraio scorso, a margine dell’incontro vinto poi dalla compagine di casa, c’è una vecchia conoscenza della giustizia ticinese.
Si tratta del 28enne che nel dicembre del 2013 venne condannato, alle Assise Criminali, a tre anni di carcere (uno dei quali da espiare). Con il coimputato si era reso protagonista di un’impressionante serie di vandalismi e violenze. Come il pestaggio di due poliziotti compiuto il 24 settembre 2013, durante un derby disputato alla Resega, quando su di lui già pendeva una diffida. Per non parlare del resto: lo sterco e le lamette piazzate in curva sud; i fumogeni lanciati nella galleria autostradale a Collina d’Oro; l’aggressione ad altri due agenti al carnevale di Montagnola, nel febbraio sempre di sette anni fa.
Allora la Corte, presieduta dal giudice Mauro Ermani, dispose anche delle norme di condotta. In particolare l’obbligo, per un periodo di cinque anni, di rimanere a casa con i genitori prima e dopo le partite del Lugano e dell’Ambrì, come pure in occasione dei carnevali.
Purtroppo la lezione è servita a ben poco. Due settimane fa, assieme ad altri supporter bianconeri si è scagliato sulla polizia, che li aveva appena invitati a prendere posto nell’area ospiti. Violenza o minaccia contro le autorità, e impedimento di atti dell’autorità, i reati ipotizzati nella denuncia penale. I quattro giovani sono stati inoltre diffidati dall’entrare in tutte le piste e gli stadi della Svizzera. Misura che per il 28enne varrà fino al 30 ottobre 2023.
L'hooligan ci ricasca
Il Quotidiano 16.02.2020, 20:00