Lugano intercetta la violenza domestica

Saranno operativi da inizio ottobre a Lugano. Sono i 5 agenti del progetto VIDO Plus. Dove VIDO sta per violenza domestica e plus per l'azione di prevenzione, informazione e prossimità della polizia comunale cittadina. L'obiettivo è di riuscire ad agire prima che il disagio famigliare sfoci nella violenza e in un reato penale: "Gli interventi di polizia dove si riscontra un reato sono pari a un quinto. Non dico solo, perché sono già troppi", spiega alla RSI il coordinatore del progetto, Wladimiro Castelli. I numeri dicono infatti che, solo in città, su 155 interventi di polizia in ambito domestico in 46 casi si sono registrati reati penali per violenza. "Nei quattro quinti dei casi - continua Castelli - la polizia non ha constatato un reato, ma si tratta comunque di una grande massa che va approfondita. Con la speranza che l'aiuto possa evitare"... il peggio.

La polizia cantonale formerà i cinque agenti a cui spetta il compito non facile di costruire un rapporto di fiducia duraturo con quelle famiglie il cui disagio ha già richiamato, anche più volte, l'attenzione delle autorità.

La città invece mette a disposizione una serie di servizi gratuiti, come il consultorio, per tutto il nucleo famigliare: "Partiamo dalla constatazione che quanto emerge rappresenta la punta dell'iceberg", sottolinea la capodicastero Sicurezza, Karin Valenzano Rossi. "Se ci sono tali servizi emergeranno più situazioni e ci sarà più sommerso preso a carico. Se le statistiche non ne parlano, non significa che non esista".

L'apparenza normale e tranquilla della città nasconde in realtà un quinto di tutti gli interventi di violenza domestica (1'108 nel 2020) che la polizia effettua in Ticino. Sulle donne, ma non solo. "Ci preoccupa molto la violenza giovanile diffusa che, verosimilmente, pone le sue radici in disagi familiari più grandi".