E’ arrivato sul tavolo del Consiglio di Stato il rapporto definivo sui salari minimi. L’accordo sull’applicazione dell’iniziativa "Salviamo il lavoro in Ticino", come riporta il Corriere del Ticino, non è stato trovato ma al vaglio vi saranno le posizioni di economia, sindacati e iniziativisti.
Il dossier servirà come base al Governo per decidere se applicare un salario minimo unico, compreso tra i 2'972 e i 3'523 franchi al mese, oppure se attenersi a quanto richiesto dall’iniziativa, ovvero salari minimi differenziati in base al settore economico.
Il pensiero delle associazioni economiche è quello di puntare su "salari differenziati in base a una percentuale del salario mediano nazionale per mansione". AITI e la Camera di commercio del Canton Ticino precisano, invece, che un salario di "17,30 franchi l’ora è l’unica opzione condivisa".
Secondo l’IRE, la retribuzione dovrebbe essere di 2’818 franchi, ma per gli iniziativisti "l’unica ipotesi percorribile è quella di un salario di 20,34 franchi". Ovvero, sotto i 3’523 franchi al mese non si scende.
AnP