Oltre 120 persone quando il numero massimo di presenze consentite in un luogo chiuso è di 100. L’Ufficio del medico cantonale ha inviato lunedì alla Magistratura una segnalazione preliminare affinché verifichi cosa al Montezuma di Novazzano non abbia eventualmente funzionato la sera del 28 agosto quando si è acceso un focolaio di Covid-19.
Il titolare Matteo Mogliazzi tuttavia conferma la versione che aveva già fornito venerdì scorso, ossia che i dati passati all’autorità cantonale sono corretti. “La lista che noi abbiamo consegnato al Dipartimento è quella corretta ed è completa. – dichiara alla RSI – sto facendo una verifica con la persona addetta alla sicurezza. Anche lì non risulta che ci sono persone in più”.
Emerge però un’altra novità: dei 5 nuovi positivi registrati lunedì, quattro sono riconducibili al locale di Novazzano per un totale di sette persone contagiate a partire dalla sera del 28 agosto. Ha funzionato, come spiega la psicologa della polizia cantonale e coordinatrice del contact tracing Marina Lang, il tracciamento dei contatti.
“L’attività è stata intensa – racconta alla RSI – Giovedì in tarda serata abbiamo attivato il rinforzo della protezione civile e da venerdì alla mattina abbiamo iniziato il nostro lavoro di contatto diretto delle persone presenti quella sera. Entro le otto di sera avevamo raggiunto il 90% delle persone. Quindi parliamo di più di 120 persone”.
Il focolaio del Montezuma è oggi circoscritto? “Calcolando i giorni trascorsi – ormai 10 – per quella specifica situazione direi di sì”. E cosa emerge dall’indagine ambientale? “Avendo un focolaio accertato ci siamo presi il tempo di capire le condizioni della serata e quello che emerge in tanti racconti è proprio una questione di vicinanza, di spazi non rispettati e di una logistica che non permette di mantenere il metro e mezzo o la mascherina”.
In Ticino oggi sono venti le persone in isolamento e 91 quelle in quarantena.
07.09.2020: Saliti a sette i casi di Covid al Montezuma