Ticino e Grigioni

Morbillo e morti in Texas: Kennedy Jr fa marcia indietro

Il segretario alla Sanità USA, discusso per le sue posizioni no-vax, sostiene ora l’efficacia del vaccino contro la malattia, che ha causato la morte di una bimba nel Texas

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A destra nella foto, Kennedy Jr al suo arrivo in Texas, dopo la morte a causa dell'epidemia di una bimba di 8 anni

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Di: AFP/ARi 

Una bambina di 8 anni ha perso la vita in Texas, vittima dell’epidemia di morbillo che continua a imperversare in questo Stato USA.

La bimba, come reso noto oggi, lunedì, è morta giovedì scorso in un ospedale di Lubbock, nel nord-ovest del Texas, a causa di una “insufficienza polmonare” dovuta alla malattia. Non era vaccinata contro il morbillo e non soffriva di problemi di salute noti. Un primo bambino non vaccinato era morto sempre a Lubbock a fine febbraio.

01:15

RG 12.30 del 07.04.2025 - Il servizio di Camilla Camponovo

RSI Info 07.04.2025, 11:57

Robert Kennedy Jr si è recato sul posto per “confortare la famiglia” della bambina. Da rilevare che il segretario alla sanità USA, da tempo criticato per la sua gestione dell’epidemia, sembra ora aver cambiato la sua posizione sul vaccino.

In passato infatti aveva difeso una teoria, smentita a più riprese, su una relazione fra l’autismo e il vaccino trivalente contro morbillo, rosolia e parotite. Ora però, via X, ha dichiarato che tale strumento rappresenta “il mezzo più efficace per prevenire la propagazione del morbillo”.

Già a inizio marzo, pur continuando ad alimentare dubbi, aveva già sottolineato che i vaccini “non solo proteggono i bimbi dal morbillo, ma contribuiscono anche all’immunità di tutti”. Nello stesso periodo aveva riconosciuto la gravità della situazione nel Texas, dopo aver inizialmente dichiarato che “ci sono epidemie di morbillo ogni anno”.

Negli Stati Uniti sono stati finora registrati più di 600 casi di morbillo, dei quali quasi 500 in Texas dalla fine di gennaio. La malattia, che è altamente infettiva, provoca febbri, eruzioni cutanee e problemi respiratori. Può degenerare in gravi complicazioni, fra le quali polmoniti e infiammazioni cerebrali con esiti letali.

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