In Ticino, oltre 18’000 persone non pagano i premi della cassa malati e sono state segnalate dalle assicurazioni come morosi. Questo fenomeno rappresenta un problema significativo, poiché nel 2023 il Cantone e i Comuni hanno dovuto coprire costi per oltre 20 milioni di franchi per saldare le fatture non pagate.
Per contrastare il fenomeno, è stata introdotta la cosiddetta lista nera, che impedisce l’accesso alle cure sanitarie, salvo emergenze. Questa misura, congelata durante la pandemia, è apprezzata dai Comuni, come dimostra un sondaggio che vede il 58% favorevole al ripristino della “black list”, il 37% contrario e il 5% indeciso.
Ripristinare blacklist dei morosi LAMal
La lista nera includeva i morosi che potevano pagare i premi ma non lo avevano fatto, e quelli che non avevano risposto agli inviti del Comune per discutere della loro situazione. Circa 4’000 persone erano su questa lista, accessibile a tutti gli operatori sanitari.
Secondo Sergio Montorfani, direttore dell’Istituto delle assicurazioni sociali, la minaccia della “black list” spesso induce le persone a saldare i propri debiti. Tuttavia, interpellato dal Quotidiano Montorfani riconosce che non è una soluzione completa, poiché molti morosi non pagano perché non possono permetterselo.
Niente più obbligo di denuncia
In passato, era stato introdotto l’obbligo di segnalazione al Ministero pubblico per coloro che ignoravano i richiami, ma questa misura aveva suscitato critiche. Ora, sulla base dei risultati della consultazione, si è deciso di rendere questa segnalazione una possibilità, piuttosto che un obbligo.
Sulla base dei risultati della consultazione, si è deciso di rendere questa segnalazione una possibilità, piuttosto che un obbligo
Il tema dei morosi della cassa malati in Ticino è complesso e continuerà a suscitare dibattiti. La lista nera pur essendo uno strumento controverso, potrebbe rivelarsi utile per incentivare il pagamento dei premi. Almeno la metà dei Comuni ritiene che sia uno strumento efficace e questa opinione è stata trasmessa alla politica. Sarà infatti il Parlamento a decidere se abolire o meno la lista.