Gli avvocati dei 4 medici a processo da giovedì, con l'accusa di omicidio colposo per il decesso di un paziente della Clinica psichiatrica cantonale tre anni fa, hanno chiesto il proscioglimento dei loro assistiti.
In aula venerdì, quali accusatori privati, c'erano anche i genitori del giovane. La sua malattia psichiatrica era grave, anche se, come ha affermato il padre in un accorato intervento, nessuno ha mai fornito una precisa diagnosi della patologia di cui soffriva il figlio adottivo con alle spalle un'infanzia in Brasile più che difficile.
Tra il 1° e il 7 maggio del 2014 la degenza del 27enne nella clinica di Mendrisio ha un esito fatale. Per il procuratore pubblico Zaccaria Akbas le cause sono state da una parte la somministrazione progressiva e contemporanea di alcuni psicofarmaci e dall'altra l'insufficiente frequenza dei controlli. "È morto in una clinica, non in una camera d'albergo", ha ricordato alla fine.
Il dibattimento è concluso. L'ultima parola sarà quella del giudice Siro Quadri che emetterà la sentenza il 24 novembre.
CSI/MABO