Non ci sarà nessuna trattativa con l’Italia per accordarsi sulla possibilità di realizzare opere infrastrutturali transfrontaliere attingendo ai ristorni dei frontalieri attivi in Ticino. È quanto ha risposto, martedì, il Consiglio federale a una mozione del consigliere nazionale Marco Romano.
Il problema sollevato dal ticinese è già stato preso in considerazione a Berna, che però preferisce far capo ai gruppi di lavoro transfrontalieri esistenti fra i due paesi. Tuttavia, i cantoni hanno comunque margine di manovra per concludere trattati con l’estero in settori di loro competenza.
Partono i ristorni
Il Quotidiano 15.06.2018, 21:00
Il Governo ha inoltre precisato che esiste già una "Dichiarazione d'intenti concernente la cooperazione bilaterale nella realizzazione delle opere di potenziamento delle infrastrutture ferroviarie e dei servizi di trasporto ferroviario entro il 2020" e verrà aggiornata nei prossimi due anni, tenendo conto anche delle esigenze ticinesi.