Oggi (sabato) prende ufficialmente il via l’estate meteorologica, ma negli ultimi due mesi temperature fresche e abbondanti nevicate in quota l’hanno fatta finora da padrone sul versante sudalpino, facendo segnare alcuni record e ritardando anche l’apertura del passo del San Gottardo, riaperto solo lo scorso mercoledì e venerdì già imbiancato da una nuova nevicata.
L'alpe Crüina, in Val Bedretto, sotto una bufera di neve venerdì 31 maggio
Condizioni particolari che stanno facendo partire a rilento anche la stagione escursionistica sulle Alpi ticinesi. Sono infatti ancora molti i sentieri bloccati dalla neve o dai danni provocati dalle valanghe e alcune capanne, specialmente quelle a una quota maggiore, hanno posticipato la propria apertura.
È il caso ad esempio della Capanna Barone in Val Vegornèss (Verzasca), che sui propri canali scriveva già a inizio maggio che per “l’apertura bisognerà aspettare un po’ più del previsto”. Situazione simile per la Pian di Crest in Val d’Antabia (Bavona), valle che risulta ancora molto innevata e pertanto “l’apertura prevista per metà giugno verrà sicuramente posticipata”, come comunicato ieri (giovedì). Anche il rifugio Giumèla, in Val Pontirone, fa sapere che “il sentiero che porta al rifugio da Biborgh è ancora chiuso per motivi di sicurezza e non normalmente transitabile” a causa di piante sradicate sul sentiero.
La capanna Campo Tencia immersa nella neve in una foto di metà maggio
La maggior parte delle altre capanne dovrebbe invece riuscire ad aprire nei tempi previsti, di norma intorno a metà giugno anche se alcune lo sono già. Per quelle situate intorno o sopra i 2000 metri bisognerà però mettere in conto la concreta possibilità di trovare ancora parecchia neve nei paraggi dei rifugi. Emblematico il caso della capanna Cadlimo, situata a 2570 metri in Leventina, che appena tre giorni fa scriveva che intorno alla capanna sono ancora presenti circa 3,5 metri di neve, anche se viene confermata l’apertura il 22 giugno.
La situazione alla Capanna Cadlimo il 29 maggio
Gli avvertimenti e i consigli di TicinoSentieri
Proprio in relazione all’attuale situazione, l’associazione TicinoSentieri ha diramato giovedì un avviso per mettere in guardia gli escursionisti, specificando che la tanta neve scesa rende ancora inaccessibili buona parte dei sentieri e delle tracce alpine in quota. “Sopra i 1’800 metri sono tuttora presenti importanti accumuli di neve, spesso alti e insidiosi. Alcuni passaggi che sembrano sicuri in realtà possono nascondere rischi di scivolare o sprofondare. Nelle vallette anche a quote inferiori si possono incontrare residui di valanghe primaverili. Per tutte queste ragioni è ancora più importante informarsi sulle condizioni dell’itinerario che si vuole affrontare”. Anche nel Sottoceneri sussistono ancora alcuni problemi, in particolare sulla Lema-Tamaro che è ancora chiusa proprio per la presenza di neve.
Una panoramica dei sentieri attualmente chiusi è consultabile sulle app SvizzeraMobile e Swisstopo, ma anche qui “non sono necessariamente segnalati come chiusi gli itinerari che in realtà attualmente non sono percorribili con un basilare equipaggiamento da trekking e dove vale il principio delle condizioni invernali”. Anche la cartellonistica rimossa in autunno non è stata ancora del tutto riposizionata e, tornando alle via di accesso alle capanne, sempre TicinoSentieri consiglia di “informarsi presso le stesse o presso le Organizzazioni turistiche regionali”.
Pazienza soprattutto per le Vie Alte
Un discorso a parte, viste le condizioni ancora pressoché invernali in alta quota, va invece fatto per le vie alte, fiore all’occhiello dell’escursionismo alpino ticinese che attirano sempre un gran numero di camminatori da ogni dove. Giovedì la Via Alta Vallemaggia ha ad esempio comunicato che il percorso “non è ancora percorribile, lo sarà (speriamo) fra un mesetto. Armiamoci di pazienza e muniamoci di ramponcini…”. Si prevede infatti che anche a fine giugno, su questi percorsi alle quote più alte, rimarranno dei tratti innevati.
Il nuovo bivacco al Piano della Parete, in Val di Blenio, installato per l'altrettanta nuova Via Crio...immerso nella neve
Anche la nuova Via Alta Crio, che verrà ufficialmente inaugurata quest’anno - un percorso che si snoda dal Bellinzonese (Capanna Brogoldone) all’Alta Val di Blenio passando per diverse montagne di più di 3000 metri, Adula compresa, “non è attualmente percorribile causa neve in quota”. E lo stesso discorso è applicabile anche per la nota Via Alta Verzasca e per il suo prolungamento a nord fino in Val Bedretto, che prende il nome di Via Alta Idra.
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