“Non possiamo intervenire al posto del Consiglio federale, vogliamo evitare quella specie di “patchwork” criticato più volte in passato, con i Cantoni che varano norme differenti”. Si è espresso così ai microfoni della RSI Manuele Bertoli, presidente del Consiglio di Stato ticinese, in merito all’abrogazione oggi, mercoledì, delle ultime misure in vigore contro il coronavirus, come l’obbligo di isolamento e di indossare la mascherina sui mezzi pubblici. “In alcuni ambiti è impossibile adottare soluzioni cantonali, come per esempio nei trasporti pubblici”.
Il Cantone, lo ricordiamo, aveva inviato una lettera a Berna chiedendo di revocare l’uscita dalla situazione particolare.
In ambito sanitario, ha sottolineato Bertoli, in Ticino rimarrà tuttavia l’obbligo di indossare il dispositivo di protezione: “Ma è l’unico settore nel quale prendiamo decisioni autonome”.
Il sistema sanitario ticinese, ha aggiunto il consigliere di Stato, è sempre stato pronto, “abbiamo capito che dobbiamo essere flessibili e adattare di volta in volta le misure”.
Ma ora che cade l’incentivo a fari testare, ha concluso Bertoli, “non sarà facile capire cosa sta succedendo”.