Il fronte di chi si oppone alla scelta delle Ferrovie federali svizzere di insediare le Officine ad Arbedo-Castione si allarga. I contadini e tre associazioni ambientaliste si sono infatti rivolti all’Ufficio federale dei trasporti per difendere il terreno agricolo che le FFS intendono espropriare per costruire il nuovo stabilimento industriale.
Il segretario agricolo, Sem Genini, ha sottoposto la questione alll’Unione svizzera dei contadini, che "darà una mano”, ha garantito. Intanto l’opposizione ticinese è partita. "Vogliono toglierci 78'500 metri quadrati di terreno preziosi, in un momento in cui ne abbiamo bisogno, visto che ce ne sono pochi in Ticino", ha detto Genini. Si tratta di prati verdi che vengono falciati per fare il fieno. Uno spazio agricolo che va salvaguardato anche per Pro Natura, WWF e Ficedula. Le associazioni spiegheranno le loro motivazioni più avanti, al pari dei comuni della Bassa Leventina (Giornico, Bodio e Personico) che hanno indetto una conferenza stampa per inizio settembre. Anche Biasca si oppone.
Le FFS prevedono di investire oltre 350 milioni di franchi per realizzare il nuovo complesso, che si prevede nel 2026. Il Parlamento e il consiglio comunale di Bellinzona dovranno discutere dei crediti, mentre il CEO delle ferrovie, Andreas Meyer, ha dato l’ultimatum: se le discussioni prenderanno troppo tempo cercheranno alternative oltre Gottardo.