"Non ci sarà alcun licenziamento, ma solo prepensionamenti e pensionamenti", ha garantito Andreas Meyer, CEO di FFS, a margine della conferenza stampa sul futuro delle Officine di Bellinzona che si è tenuta lunedì al Palazzo delle Orsoline. Sarà un investimento da 360 milioni di franchi quello che darà vita alla nuova struttura che garantirà circa 200-230 impieghi.
"Abbiamo firmato una lettera d'intenti che se non sarà rispettata comporterà una penale a carico di FFS. Una parte dell’investimento, 120 milioni, sarà invece garantito dal Cantone e dalla Città di Bellinzona”, ha detto Christian Vitta, consigliere di Stato e direttore del Dipartimento delle finanze e dell’economia.
"Se prima si parlava solo di chiusura, oggi si parla di ripartenza; un foglio bianco per progettare un importante comparto per il Cantone e la Capitale", ha affermato Claudio Zali, consigliere di Stato e direttore del Dipartimento del territorio.
Sono state fornite anche alcune indicazioni sul recupero dell'area attualmente occupata dallo stabilimento cittadino. "Le vecchie officine torneranno in gran parte nelle mani pubbliche per la realizzazione di un comparto tecnologico industriale che occuperà una superfice di circa 60’000 metri quadri. C’è unità d’intenti, una buona soluzione per una prospettiva a lungo termine, per il futuro dei giovani. Non è un momento di festa perché lo sarà quando il progetto verrà realizzato nel 2026", ha sostenuto Mario Branda, sindaco di Bellinzona.
Lino Bini/Red MM