Ticino e Grigioni

Partito referendum antiriforma

Confermato l'inizio della raccolta di firme contro "La scuola che verrà" votata in Parlamento

  • 16 marzo 2018, 23:38
  • 23 novembre, 02:11
Sergio Morisoli

Sergio Morisoli

  • Ti-Press

La raccolta delle firme contro la sperimentazione del progetto "La scuola che verrà" è partita. La conferma è arrivata dal deputato Sergio Morisoli (La Destra) dopo che venerdì sul Foglio ufficiale è stato pubblicato il decreto del Gran Consiglio. Il comitato referendario (formato in maggior parte da esponenti UDC, La Destra e Lega) dovrà raccogliere almeno 7'000 sottoscrizioni entro il 30 aprile prossimo.

I motivi dell'opposizione ricalcano quelli espressi nel corso del dibattito parlamentare. In particolare si ritiene inutile la spesa di 6,7 milioni di franchi per la sperimentazione di una riforma che, con l’implementazione definitiva, in futuro costerà 34,5 milioni in più all’anno. Ma non piacciono nemmeno la "messa a soqquadro di quattro sedi di scuola media su 36 e di tre sedi di scuola elementare", una sperimentazione ritenuta senza criteri, l'assenza di obiettivi misurabili e un risultato già predefinito che "rappresenta una via senza ritorno".

Il volantino legato alla raccolta di firme contro la riforma "La scuola che verrà"

Il volantino legato alla raccolta di firme contro la riforma "La scuola che verrà"

C'è pure un doppio no a una riforma sulla quale l’86% dei docenti non si è espresso e solo l’11% la vuole nelle sue strutture e che spinge al ribasso le competenze degli alunni. Resta invece urgente e necessaria una riforma della scuola dell’obbligo "ma assolutamente non in questo modo".

EnCa/RG 24.00 del 16.03.2018

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