Il 70% del territorio ticinese è di proprietà dei patriziati e alcuni godono di buoni mezzi finanziari, come quello di Losone che sabato ha ospitato la tradizionale assemblea dell’Alleanza patriziale ticinese (ALPA). Un momento di bilancio e di pianificazione di futuri progetti. Patriziati ticinesi che appaiono sempre più propositivi e collaborativi con i Comuni: nel 2023 sono stati investiti oltre 23 milioni di franchi in progetti che spaziano dalla cura del paesaggio alle infrastrutture sul territorio fino all’ambito sociale.
“È un ente pubblico”, sottolinea il presidente del patriziato di Losone, Carlo Ambrosini, ai microfoni della RSI. “Quindi lo facciamo non solo per i patrizi, ma per il Comune e per tutta la comunità”. Una collaborazione in crescita quella fra i patriziati (che mettono a disposizione i terreni) e i Comuni che invece ci mettono i servizi. Del resto in Ticino i Comuni scesi a un centinaio mentre i patriziati sono ancora duecento e garantiscono una vicinanza al territorio ancora maggiore.
“I patriziati ticinesi sono da sempre anche dei vettori economici nei settori tradizionali come in quelli innovativi”, sottolinea il direttore del Dipartimento delle Istituzioni, Norman Gobbi. “Qui si percepisce progettualità, vedo in vari progetti che vengono realizzati sul territorio. Lo scorso anno il Fondo di aiuto patriziale, che sostiene gli investimenti, è stato usato tutto, e anzi si è dovuto attingere alle riserve. Questo significa che i patriziati sono davvero una colonna portante per l’economia locale”. Il patriziato di Losone, per esempio, non possiede soltanto boschi ma anche preziosi terreni in piano ed è uno tra i più benestanti del Cantone, ma anche uno dei più intraprendenti. Tra le attività un’azienda forestale con una centrale di teleriscaldamento a cippato e una ventina di dipendenti.
Di fusione o riduzione dei patriziati “se ne parla in modo non diretto”, chiarisce Tiziano Zanetti, presidente dell’ALPA, “chiedendo ai patriziati che sono più in difficoltà di trovare delle collaborazioni con quelli vicini unendosi, per esempio, con dei segretariati condivisi”. Secondo Zanetti, inoltre, sarebbe auspicabile avere di norma un rappresentante nell’esecutivo di tutti e quattro gli enti regionali di sviluppo.
Nel finale dell’assemblea, è stata votata una risoluzione per salvare gli alpeggi di proprietà patriziale minacciati dalla presenza del lupo affinché il Cantone intervenga in modo più incisivo di quanto fatto finora, altrimenti - sostengono - si rischia l’abbandono.